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Hiv/Aids – Prima o poi arriverà cura “definitiva” in grado di eradicare virus?

Avremo ancora nuovi farmaci o la ricerca su questo fronte si sta arenando, complice inconsapevole anche la cronicizzazione della malattia? Ne abbiamo parlato con Andrea Antinori, Direttore Sanitario dell’istituto. Lazzaro Spallanzani e presidente della X edizione del Congresso annuale Icar (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) che si è concluso ieri a Roma: “Alcuni progetti esistono ma i risultati sono ancora molto preliminari”

Da infezione letale per la quale si moriva nel giro di un anno, a malattia cronica, il cui rischio di trasmissione può diventare quasi nullo e permettere anche, in determinate situazioni, di procreare: la ricerca contro il virus dell’Hiv ha fatto passi da gigante negli ultimi 30 anni, da quando i primi casi sono arrivati in Italia.

E di Hiv e Aids se ne è parlato tanto, tantissimo negli anni ’80, quando eroina, sesso non protetto e Aids erano diventati un’associazione quasi indissolubile.

E si è cominciato a parlarne sempre meno, mano a mano che la ricerca scientifica progrediva, il numero di nuovi contagi in Italia scendeva dai 18 mila casi annui a 3500 e dal concetto di letalità si passava a quello di cronicità, mentre le scene di film di denuncia come “Philadelphia” sbiadivano finendo nel dimenticatoio.

Tuttavia, ancora oggi, l’Hiv c’è eccome. E’ più che mai presente nella popolazione, è di fatto endemico in Italia e conta, appunto, dai 3 ai 4 mila nuovi casi di contagio all’anno. Qualcosa, a parte la “dimensione” del problema, è comunque cambiato: l’assunzione di droghe per via endovenosa con uso promiscuo delle siringhe non è più la causa principale di trasmissione dell’infezione, ma il sesso non protetto sì. Rimane uno dei principali fattori di rischio.

Di fatto, a cambiare veramente, è stata la percezione del pericolo, tanto è vero che in Italia si stima che almeno un malato di Hiv su 10 non sappia di esserlo: considerando che nel nostro Paese quasi 130 mila persone vivono con Hiv, ne consegue che, di questi, circa 13-15 mila non avrebbero la minima idea di aver contratto il virus. Inoltre, tra chi viene diagnosticato, quasi uno su 2 (40%) non è consapevole di essersi esposta all’Hiv. Questi alcuni dei dati e dei temi presentati in occasione del Congresso annuale Icar (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research), a Roma…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Hiv/Aids. Ma prima o poi arriverà la cura “definitiva” in grado di eradicare il virus?”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=62236