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Sclerosi multipla recidivante- Nuovi dati su cladribina evidenziano effetto maggiore in pazienti con elevata attività

Pubblicati sul Multiple Sclerosis Journal, di dati che evidenziano gli effetti del trattamento con cladribina compresse su due sottogruppi di pazienti con sclerosi multipla (SM) recidivante ad elevata attività di malattia . I risultati confermano l’efficacia clinica e radiologica di cladribina compresse già dimostrata nel trattamento della SM recidivante

“L’analisi fornisce preziose informazioni sull’effetto di cladribina compresse su pazienti con evidenza di attività di malattia nonostante fossero in trattamento con terapie consolidate, così come su pazienti naïve con più recidive basali, che tendono a peggiorare nel tempo”, ha affermato Gavin Giovannoni, ricercatore responsabile degli studi CLARITY e Professore di Neurologia presso la Barts and The London School of Medicine and Dentistry, Queen Mary University di Londra. “I dati di efficacia pubblicati sul Multiple Sclerosis Journal mostrano una riduzione del rischio ancora maggiore sulla progressione della disabilità, misurata attraverso la scala EDSS, con Cladribina Compresse in pazienti con SM ad elevata attività di malattia”.

In quest’analisi post hoc, due definizioni clinicamente rilevanti di elevata attività di malattia sono state selezionate per identificare in modo efficace i pazienti con maggiori probabilità di andare incontro ad una progressione della malattia. I pazienti dello studio CLARITY con elevata attività di malattia sono stati classificati soddisfacendo uno dei due requisiti sovrapposti, che riflettono quelli inclusi nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) per cladribina compresse:
• Pazienti con SM recidivante ad elevata attività di malattia (HRA): pazienti con ≥ 2 recidive durante l’anno precedente l’arruolamento, sia in trattamento con un farmaco modificante la malattia (DMD) che non in trattamento
• Pazienti con SM recidivante ad elevata attività di malattia + Pazienti con attività di malattia durante il trattamento (HRA + DAT): pazienti con ≥ 1 recidive e ≥ 1 lesioni T1 captanti gadolinio (Gd) + o ≥ 9 lesioni T2 durante l’anno precedente l’arruolamento, in trattamento con altri farmaci modificanti la malattia (DMD), oltre a pazienti con ≥ 2 recidive nell’anno precedente, sia in trattamento con DMD che non in trattamento.

I pazienti HRA e HRA + DAT hanno mostrato risposte valutate clinicamente e mediante Risonanza Magnetica a Cladribina Compresse generalmente migliori, o almeno comparabili, con i risultati precedentemente osservati nella più ampia popolazione dello studio CLARITY. In entrambi i sottogruppi è stato dimostrato che, rispetto al placebo, Cladribina Compresse riduce dell’82% il rischio di progressione di disabilità a 6 mesi – come indicato dall’EDSS – rispetto ad una riduzione del 47% osservata nella popolazione complessiva dello studio CLARITY…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sclerosi multipla: nuovo dati su cladribina evidenziano effetto maggiore in pazienti con elevata attività”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/sclerosi-multipla-nuovo-dati-su-cladribina-evidenziano-effetto-maggiore-in-pazienti-con-elevata-attivit–26839