Artrite reumatoide – Nuovi dati rassicuranti. Rischio infezioni invariato in neonati esposti in utero a farmaci anti-TNF
“Nuovi dati rassicuranti per le mamme in attesa affette da artrite reumatoide (AR) provengono da uno studio di recente pubblicazione su Arthritis & Rheumatology: il rischio di infezioni serie, documentate nel primo anno di vita di neonati partoriti da gestanti affette dalla malattia e in trattamento con farmaci anti-TNF, non sembra innalzarsi in modo statisticamente significativo
Razionale e disegno dello studio
Attualmente, i farmaci anti-TNF vengono utilizzati, approssimativamente, da un paziente su 3 con AR e in una gestante su 5 affetta dalla malattia. La maggior parte di questi farmaci può attraversare la placenta e, per alcuni di essi, in particolar modo infliximab e adalimumab, possono raggiungere concentrazioni ematiche fetali più elevate di quelle materne. Etanercept e certolizumab, invece, transitano in misura irrisoria nel cordone ombelicale.
Dubbi sugli effetti dell’esposizione fetale in utero a questi farmaci sono sorti dopo la pubblicazione di un case report (2) relativo ad una gestante, affetta da malattia di Crohn, trattata in gravidanza con infliximab, che aveva documentato come il suo neonato, dopo somministrazione del vaccino contro il Bacillus Calmette-Guérin a 3 mesi, fosse successivamente deceduto per TBC disseminata.
“Nonostante l’esistenza di perplessità sull’impiego di questi farmaci potenti in gravidanza in quanto in grado di indurre immunosoppressione elevata – ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro – fino ad ora esistevano dati limitati sul rischio di insorgenza di infezioni serie nella progenie esposta in utero a questi farmaci”.
Di qui il nuovo studio. Nel corso del quale i ricercatori hanno incrociato i dati sulle infezioni serie di una coorte di bambini nati da madri con AR, esposti o meno a farmaci anti-TNF in gestazione (PAROUS: the Pregnancies in RA Mothers and Outcomes in Offspring in the United States) con quelli di neonati partoriti da donne non affette dalla malattia.
Le categorie di esposizione analizzate, nello specifico, sono state l’impiego temporalmente indefinito di farmaci anti-TNF nel corso della gravidanza, nel corso delle ultime 12 settimane o nel periodo pre-concezionale (12 settimane prima il concepimento).
I ricercatori hanno registrato come episodi di infezione seria quelli necessitanti di ospedalizzazione durante il primo anno di vita del neonato.
L’analisi ha incluso 2.989 neonati partoriti da madri con AR e 14.596 neonati le cui madri non erano affette dalla malattia.
Considerando i neonati partoriti da madri con AR, l’82,8% non era stato esposto in utero al trattamento con questi farmaci, il 12,7% era stato esposto in gravidanza e il 4,5% durante il periodo pre-concezionale ma non durante la gravidanza.
Nelle donne con AR era più frequente il riscontro di complicanze in gravidanza e di diabete gestazionale; inoltre, la loro progenie risultava più frequentemente esposta al trattamento concomitante con altri farmaci, quali gli steroidi e i DMARDs.
Risultati principali
I risultati di un’analisi multivariata hanno documentato l’assenza di innalzamento del rischio di infezioni serie nella progenie di madri con AR, esposta a trattamento con farmaci anti-TNF rispetto alla progenie di madri con AR non esposta a trattamento con questa classe di farmaci (OR=1,4, IC95%=0,7-2,8). I ricercatori non sono stati in grado di documentare, inoltre, un incremento significativo del rischio di infezioni a seguito dell’esposizione a farmaci anti-TNF rispetto a quanto osservato nella progenie di donne non affette dalla malattia (OR=1,7; IC95%= 0,8-3.7)…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Artrite reumatoide, rischio infezioni invariato in neonati esposti in utero a farmaci anti-TNF”, PHARMASTAR