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Diabete – Attuali criteri di screening identificano solo metà di pazienti a rischio

I criteri di screening del diabete, raccomandati nel 2015 dalla US Preventive Services Task Force (USPSTF), che si basano soltanto sull’età e sul peso del paziente, possono non rilevare fino alla metà dei casi di prediabete e diabete

L’utilizzo di criteri allargati sulla base di altri fattori ad alto rischio (diabete gestazionale, sindrome dell’ovaio policistico, minoranza etnica/razziale e/o storia familiare di diabete) può migliorare l’individuazione di livelli anormali di glucosio nel sangue.

Queste sono le conclusioni a cui è giunto uno studio pubblicato sul Journal of General Internal Medicine.

Si tratta della prima valutazione rappresentativa a livello nazionale di come l’utilizzo di criteri di screening allargati possa migliorare il rilevamento del diabete.
Diabete e prediabete (collettivamente chiamati disglicemia) colpiscono circa la metà degli adulti americani, con più elevate stime di prevalenza e maggiori tassi di complicanze tra le minoranze etniche/razziali rispetto ai bianchi.

L’obiettivo dello screening per prediabete e diabete di tipo 2 è quello di promuovere l’identificazione precoce e quindi trattamenti anticipati o più intensivi per prevenire li effetti negativi sulla salute associati a queste condizioni, scrivono gli autori. I maggiori studi clinici hanno dimostrato che intervenire sullo stile di vita e utilizzare alcuni farmaci può prevenire o ritardare il diabete tra gli adulti con prediabete.

«Dimostrando quanto questi criteri allargati funzionino nell’identificazione dei pazienti con prediabete e diabete, stiamo proponendo un percorso migliore per l’USPST in modo da rafforzare le sue linee guida per lo screening» ha detto il primo autore dello studio Matthew O’Brien, assistente professore di medicina alla Northwestern University di Chicago, Illinois.

Le raccomandazioni si limitano all’età e al peso
Le raccomandazioni USPSTF 2015 prevedono lo screening di prediabete e diabete negli adulti di età compresa tra 40 e 70 anni, in sovrappeso o obesi (definiti come criteri limitati). L’USPSTF suggerisce anche, ma non lo raccomanda, uno screening precoce nelle persone con determinati fattori di rischio per il diabete, inclusa una storia di diabete gestazionale, sindrome dell’ovaio policistico, appartenenza a minoranza etnica/razziale o storia familiare di diabete (criteri allargati).

«Quanto prima i pazienti vengono diagnosticati sulla base di questi fattori di rischio, tanto prima possono iniziare a combatterli», ha aggiunto O’Brien.

Criteri limitati vs criteri allargati
Per mettere a confronto i criteri di screening USPSTF limitati con quelli allargati, i ricercatori hanno condotto uno studio trasversale utilizzando i dati di pazienti adulti dal 2011 al 2014 nel National Health and Nutrition Examination Surveys…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Diabete, attuali criteri di screening non identificano metà dei pazienti a rischio”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/diabete/diabete-attuali-criteri-di-screening-non-identificano-met-dei-pazienti-a-rischio-26734