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Sclerosi multipla – L’incontinenza urinaria, il pannolone e l’ironia come unica arma

di Federica Vacca

“Mi trovo nuovamente a scrivere di me, sarà che è giusto che tratti anche se a piccoli passi i vari sintomi della sclerosi multipla, visto che è una malattia che mi porto dietro da ben 12 anni.

Abbiamo già affrontato in un altro articolo la fatica da SM, se non l’avete letto vi consiglio di dargli un occhiata cliccando qui.

Quindi oggi vi parlerò di un argomento che per molti di voi sarà sicuramente molto delicato e che, fortunatamente, non tutti i malati di sclerosi multipla hanno: l’incontinenza urinaria.

Avvertenza, questo articolo sarà pregno di pungente ironia. Mi scuso in anticipo se non l’apprezzate, ma sapete è l’unico modo che ho per parlarne, questo perché quando a soli 29 anni ti ritrovi a girare con il pannolone, l’ironia è l’unica cosa che ti aiuta a tirare avanti.

Ebbene si, per tutti quelli che hanno pensato che il mio sedere fosse esageratamente grosso, tengo ad informarvi che è colpa del panno… e non solo.

La mia incontinenza è iniziata più o meno all’età di 25 anni, all’inizio un normale assorbente bastava a trattenere quelle gocce di pipì che non riuscivo a non far uscire, ma con il passare del tempo la situazione è terribilmente peggiorata, portandomi infine a diventare una grande sponsor dei Tena Pants Plus per persone super incontinenti (esistono altre marche tutte molto valide ma la Assl mi passa queste, perciò).

Per una ragazza di 29 anni avere problemi di questo tipo non è certo una passeggiata, anzi all’inizio era un vero e proprio calvario. Quando mi rendevo conto che stavo per fare guai, correvo alla velocità della luce (una velocità raggiungibile solo dagli sclerotici in procinto di farsela addosso) verso qualunque cose potesse essere definita un bagno, ma la conclusione era sempre e comunque la stessa, era ormai troppo tardi. Insomma un vero e proprio disastro. Così, dopo varie esperienze e diversi pantaloni bagnati, ho capito che sarebbe stato meglio lasciar fare al caso, quindi farla direttamente nel panno per poi successivamente cambiarlo.

Naturalmente il mio lato sexy ha risentito dell’avvento del panno e io, da grande amante di lingerie nonché svaligiatrice di negozi di intimo, ho dovuto imparare ad abbinare il reggiseno al panno, quindi sempre categoricamente bianco basic. Il lato positivo comunqeu esiste, il mio portafoglio è sempre un po’ più pieno.

Quelli che mi conoscono, si staranno ora chiedendo se l’avrò fatta anche davanti a loro, state tranquilli, la risposta è ovviamente SI. Mi ritrovo a fare la pipì nei centri commerciali, in tv, in radio, in pizzeria e in tutti i posti possibili e immaginabili, perciò quando mi vedete andare in bagno, non è per esigenza ma semplicemente per un cambio nella nursery.

D’estate in casa, logicamente come tutte le brave mogliettine, mi ritrovo a vagare in biancheria intima, quindi panno in vista. Come dice mio marito Ivan: “Ti manca solo un fiocco in testa e sembri un neonato”. Ma va bene anche così.

Ora io ci scherzo e ci rido ma non è sempre cosi divertente, pensate allo shopping. Quando compro abbigliamento il pantalone deve sempre essere di una taglia in più, per non far notare l’enorme fardello che porto con me. Inoltre il mio sedere, già grosso di natura, prende un notevole spessore grazie al quantitativo di cotone contenuto nel panno. La conseguenza di questo è che le persone si sentono in dovere di ricordarmi quanto io sia grassa, consigliandomi una dieta. Colgo l’occasione per ricordare a queste persone che non sono grassa, ma diversamente magra e che non mi metto a dieta perché mi piaccio cosi. Siete comunque liberissimi di non guardarmi, se pensate che il grasso sia contagioso o urti la vostra sensibilità.

L’incontinenza è un problema poco discusso della Sclerosi Multipla, ma non per questo meno invalidante. Quella che i medici chiamano vescica neurogena, tocca sia i maschi che le femmine ed è un problema abbastanza importante che, se preso nel verso sbagliato, porta a vergognarsi e a nascondersi.

Dover usare un vero e proprio pannolino da molto giovani toglie quella spensieratezza anche nel vestire o nell’uscire con un ragazzo/ragazza. Per quanto questo possa sembrare un piccolo handicap, sommato a tutti gli altri sintomi che la nostra malattia ci regala, è comprabile ad un muro gigantesco da scalare ogni giorno.

Inoltre il giudizio degli altri, quelli che si ritengono “sani”, ha il suo bel peso per chi non ha sviluppato come me il teorema del “chissene”.

Molti vi avranno detto che ci passerà o che magari è una cosa che sforzandoci riusciamo a controllare, forse avrete sentito che dobbiamo provare a non usare il panno; il risultato è sempre stato lo stesso, i pantaloni bagnati li avevo io e non loro…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sclerosi multipla e pannolone, l’ironia è la mia unica arma”, Vitae – Storie di vita

Tratto dahttps://vitae.blog/2018/05/01/sclerosi-multipla-e-pannolone-lironia-e-la-mia-unica-arma/amp/?__twitter_impression=true