Scompenso cardiaco – Studio olandese osserva che anche il sistema immunitario è un possibile target terapeutico
“I pazienti con scompenso cardiaco sono più ‘infiammati’ dei soggetti sani. L’osservazione scaturisce da un piccolo studio olandese e potrebbe avere ricadute molto importanti per il trattamento di questa condizione, sempre più prevalente e con poche strategie terapeutiche a disposizione
La risposta immunitaria del paziente potrebbe giocare un ruolo anche nel proteggerlo dalla comparsa e dalla progressione dello scompenso cardiaco. Lo rivela una ricerca presentata da un gruppo di ricercatori olandesi al congresso Frontiers in CardioVascular Biology (FCVB) 2018.
“Siamo andati a valutare il ruolo delle risposte immunitarie nei soggetti con scompenso cardiaco terminale – afferma Patricia van den Hoogen, University Medical Centre Utrecht / Netherlands Heart Institute in Utrecht – Un campo questo finora inesplorato che potrebbe rivelare nuovi target terapeutici”.
Lo studio è andato a valutare se i soggetti con scompenso cardiaco terminale mostrassero segni di infiammazione. E’ noto che dopo un infarto, le cellule infiammatorie eliminano cellule morte e altri eventuali detriti, come parte della normale risposta immunitaria ad un danno.
Danneggiando il muscolo cardiaco, l’infarto (o più infarti ripetuti) può condurre nel corso degli anni allo scompenso, che può evolvere fino allo stadio terminale, per il quale l’unica terapia è rappresentata dal trapianto di cuore.
Lo studio olandese ha coinvolto 20 pazienti con scompenso ‘end-stage’ causato da un infarto (10 soggetti) o da una cardiomiopatia dilatativa (10 soggetti) e 3 controlli sani. In tutti è stata ricercata la presenza di anticorpi o di cellule dell’immunità nel tessuto cardiaco e nel plasma; i campioni biologici sono stati quindi cimentati con diversi epitopi per cercare di trovare i target di questi anticorpi.
Rispetto ai controlli sani, i soggetti con scompenso cardiaco terminale presentavano una maggiore concentrazione di anticorpi sia a livello plasmatico che tessutale; in particolare, la concentrazione anticorpale è risultata più elevata nei pazienti con cardiopatia ischemica che in quelli con cardiomiopatia dilatativa…”
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Fonte: “Scompenso cardiaco: anche il sistema immunitario è un possibile target terapeutico”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=61158