Steatoepatite non alcoolica – Prime conferme dalle terapie combinate di Gilead. #EASL2018
“Presentati qualche giorno fa all’International Liver Congress 2018 di Parigi, i dati di uno studio proof-of-concept sulle terapie combinate sperimentali per i pazienti con fibrosi avanzata dovuta a steatoepatite non alcolica (NASH). Lo studio ha valutato la combinazione tra selonsertib, un inibitore della chinasi 1 che regola il segnale dell’apoptosi (ASK1) e GS-0976, un inibitore dell’acetil-CoA carbossilasi (ACC) o GS-9674, un agonista selettivo del recettore Farnesoid X (FXR) non steroideo. I tre farmaci costituiscono la parte più avanzata della pipeline di Gilead nella NASH
Durante il congresso l’azienda americana ha anche presentato oltre 25 abstract sulla NASH e altre malattie del fegato fibrotico, inclusi i dati provenienti da studi di modelli predittivi che, al fine di ridurre la necessità di biopsia epatica, utilizzano test non invasivi per la diagnosi e il monitoraggio della NASH.
“Gilead è particolarmente focalizzata sui pazienti con NASH e fibrosi avanzata, un target che presenta ancora oggi bisogni insoddisfatti” ha affermato Norbert Bischofberger, PhD, Executive Vice President della Ricerca e Sviluppo e Direttore Scientifico di Gilead. “Sono stati disegnati due studi di fase 3 (STELLAR-3 e STELLAR-4) su selonsertib in pazienti con fibrosi F3 e F4, il cui arruolamento è stato completato prima del previsto e i cui dati sono attesi nella prima metà del 2019. Con tali trial intendiamo valutare una terapia di combinazione tra farmaci con meccanismi d’azione diversi e potenzialmente complementari. I dati iniziali, presentati oggi, sono un importante progresso verso il raggiungimento del nostro obiettivo, che consiste nel migliorare il decorso della malattia nei pazienti con fibrosi avanzata causata da NASH.”
Terapie di combinazione sperimentali in pazienti con NASH
Lo studio proof-of-concept ha incluso 70 pazienti trattati con selonsertib 18 mg più GS-0976 20 mg (n=20), selonsertib 18 mg più GS-9674 30 mg (n=20), o ciascun farmaco in monoterapia (n=10 per gruppo) una volta al giorno per 12 settimane. Tramite biopsia o risonanza magnetica elastografica (MRE) e densità protonica della frazione di grasso alla risonanza magnetica (MRI-PDFF), tutti i pazienti hanno avuto diagnosi di NASH e fibrosi epatica allo stadio F2 o F3…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Steatoepatite non alcoolica (NASH), prime conferme dalle terapie combinate di Gilead. #EASL2018”, PHARMASTAR