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BPCO – Uso di aspirina a lungo termine riduce gravità riacutizzazioni

L’uso a lungo termine di aspirina riduce la gravità delle esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), incluse la mortalità in ospedale, l’uso di ventilazione invasiva e la degenza in ospedale (LOS, hospital length-of-stay)

E’ quanto emerge dai dati di uno studio di coorte retrospettivo pubblicato sulla rivista NPJ Primary Care Respiratory Medicine.

La BPCO è una malattia polmonare cronica caratterizzata da ostruzione bronchiale, con limitazione del flusso aereo solo parzialmente o per nulla reversibile, lentamente progressiva, causata da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare. I sintomi principali sono dispnea, tosse e produzione di espettorato. È considerata la quarta causa di morte in Europa e negli Stati Uniti (almeno 65 000 morti all’anno).

Le esacerbazioni acute sono causate da un’infezione virale o batterica o da agenti inquinanti ambientali, con conseguente improvviso peggioramento dei sintomi della malattia. Tipicamente, i sintomi aggravati durano per diversi giorni e vanno da episodi che il paziente può controllare da solo all’insufficienza respiratoria che richiede ventilazione meccanica, sino a comportare anche la morte del paziente, nei casi più gravi.

Recentemente, i farmaci anti aggreganti piastrinici, che sono stati sviluppati per prevenire la formazione di coaguli di sangue, hanno dimostrato di migliorare gli esiti clinici nei pazienti con BPCO. In uno studio prospettico di coorte in corso è risultato che la terapia antiaggregante era associata a una mortalità a 1 anno inferiore in questi pazienti.

Sviluppata inizialmente come analgesico, l’aspirina è risultata attiva anche come antiaggregante ed è ampiamente usata per questo scopo per la prevenzione cardiovascolare secondaria. «Tuttavia, si sa poco sul suo effetto sugli esiti acuti (inclusa la mortalità) in pazienti ospedalizzati per riacutizzazione della BPCO», scrivono gli autori come premessa allo studio che hanno condotto.

Uno studio retrospettivo su oltre 200.000 pazienti
I ricercatori del Massachusetts General Hospital hanno valutato l’effetto dell’uso a lungo termine di aspirina sulla gravità delle riacutizzazioni nei pazienti con BPCO, tra cui la mortalità ospedaliera, l’uso della ventilazione meccanica e la degenza ospedaliera (LOS)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “BPCO, l’uso di aspirina a lungo termine riduce la gravità delle riacutizzazioni”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/pneumo/bpco-luso-di-aspirina-a-lungo-termine-riduce-la-gravit-delle-riacutizzazioni–26452