Carcinoma squamocellulare cutaneo testa-collo, chemioterapia aggiunta alla radio non offre benefici
“L’aggiunta della chemioterapia con carboplatino alla radioterapia adiuvante non è servita a ridurre le recidive locoregionale del carcinoma squamocellulare cutaneo della testa e del collo ad alto rischio rispetto alla sola radioterapia nello studio TROG 05.01, uno studio randomizzato di fase III pubblicato da poco sul Journal of Clinical Oncology
La percentuale di pazienti liberi da recidiva locoregionale a 2 anni è risultata dell’88-89% con o senza la chemioterapia. I partecipanti assegnati alla chemioradioterapia hanno mostrato solo un lieve vantaggio numerico, ma non significativo, in termini di assenza di recidiva a 5 anni: 87% contro 83%.
Invece, né la sopravvivenza libera da malattia (DFS) né la sopravvivenza globale (OS) hanno mostrato differenze significative fra i due gruppi di trattamento, sia a 2 sia a 5 anni.
In più, l’aggiunta della chemioterapia a base di platino ha aumentato la tossicità correlata al trattamento.
“Dato l’alto controllo locoregionale, per i prossimi studi nel setting adiuvante sarebbero preferibili interventi che possano influire sia sul controllo locoregionale sia sulle metastasi a distanza” scrivono gli autori, guidati da Sandro Virgilio Porceddu, del Princess Alexandra Hospital di Brisbane, in Australia.
“I promettenti risultati ottenuti con gli inibitori dei checkpoint immunitari nel carcinoma squamocellulare cutaneo della testa e del collo avanzato meritano un’ulteriore valutazione nel setting adiuvante” aggiungono i ricercatori…”
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Fonte: “Ca testa-collo, chemio aggiunta alla radioterapia non offre benefici”, PHARMASTAR