HeartMate II – Risultati promettenti per ipotizzare di rivedere pompe artificiali impiegate trapianto di cuore
“Il dispositivo di assistenza ventricolare sinistra (LVAD) di ultima generazione HeartMate 3 ha superato il suo predecessore (HeartMate II) in base ai dati dello studio MOMENTUM 3, esposti nel corso delle American College of Cardiology 2018 Scientific Sessions (ACC.18), a Orlando (USA) e pubblicati in contemporanea sul “New England Journal of Medicine”. I risultati sono apparsi così promettenti da far sollevare la questione se sia maturo il tempo per un trial di confronto con le pompe artificiali impiegate nel trapianto di cuore
Quanto meno, hanno detto gli esperti, i nuovi dati provano che l’impiego di un LVAD come terapia di destinazione è un’opzione sicura e duratura fino a 2 anni.
«Il trial MOMENTUM 3 della durata di 2 anni dimostra la ‘durability’ del LVAD HeartMate 3 nel sostenere in modo ottimale i pazienti in lista di attesa per trapianto cardiaco per periodi prolungati o sono ineleggibili a tale intervento» ha spiegato all’ACC.18 Joseph Cleveland, Jr. della University of Colorado School of Medicine di Denver), uno dei co-principal investigators dello studio.
Nessun attrito meccanico grazie alla levitazione da campo magnetico
Lo studio MOMENTUM 3 ha posto a confronto il più recente HeartMate 3 – una pompa centrifuga priva di attrito e a levitazione magnetica – all’HeartMate II, di precedente generazione, una pompa a flusso continuo assiale di tipo meccanico. Una caratteristica-chiave della nuova progettazione risiede nel suo impulso intrinseco artificiale, che è asincrono con il battito cardiaco nativo riducendo in tal modo fenomeni di stasi nella pompa che possono portare a formazione di coaguli.
Entrambi i dispositivi, di più recente e di più obsoleta generazione, compresi i sistemi realizzati da altri produttori, sono approvati per l’uso come ponte al trapianto e come terapia di destinazione per i pazienti con insufficienza cardiaca allo stadio terminale.
Il tallone di Achille per i LVAD, tuttavia, finora è stato il loro significativo rischio di trombosi della pompa, che richiede frequenti sostituzioni delle pompe stesse e limita la loro durabilità a lungo termine, ha spiegato Cleveland. «Altri eventi avveri maggiori motivo di preoccupazione con i LVAD includono ictus, sanguinamento e infezioni correlate al dispositivo» ha aggiunto.
Gap generazionale tra dispositivi
Nel MOMENTUM 3 sono stati randomizzati 294 pazienti in proporzione 1: 1 all’HeartMate 3 e all’HeartMate II. I risultati a 6 mesi avevano già evidenziato in precedenza che il nuovo dispositivo era legato a simili tassi di morte o ictus disabilitante ma a tassi più bassi di trombosi e reinterventi per insufficienza della pompa…”
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Fonte: “Crollo dei tassi di reintervento e ictus nello scompenso grave con nuovo device di assistenza ventricolare sinistra”, PHARMASTAR