Sindromi mielodisplastiche ad alto rischio – In alcuni pazienti, ‘rigosertib’ in fase 2 risulta promettente
“Un nuovo studio di fase 1/2 di dose-escalation suggerisce che rigosertib ha un profilo di effetti collaterali accettabile e potrebbe essere di beneficio per alcuni pazienti con sindromi mielodisplastiche. Il lavoro è stato pubblicato di recente sulla rivista Leukemia Research
Rigosertib è una piccola molecola Ras-mimetica che inibisce la trasduzione del segnale e blocca l’attivazione di diverse proteine effettrici di Ras (tra cui PI3K e PLK) interagendo con il sito di legame di Ras, ed è il potenziale capostipite di una nuova classe di farmaci.
Gli autori, coordinati da Shyamala C. Navada, del Tisch Cancer Insitute presso il Mont Sinai Health System di New York, hanno scoperto che in un sottogruppo di pazienti trattati col farmaco i blasti del midollo osseo si sono stabilizzati e le conte del sangue periferico sono migliorate.
Lo studio ha coinvolto 22 pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio o leucemia mieloide acuta, nei quali la dose ottimale di rigosertib è risultata di 1375 mg/m2/die.
I ricercatori hanno scoperto che chi ha risposto o ha ottenuto una stabilizzazione della malattia è anche sopravvissuto un anno in più rispetto ai non responder.
“Questo studio suggerisce che i pazienti con leucemia acuta refrattaria dovrebbero essere inclusi nei trial clinici” ha dichiarato Steven Fruchtman, chief medical officer e vicepresidente senior di Onconova Therapeutics, l’azienda che sta sviluppando rigosertib. “Il risultato non è necessariamente sfavorevole. Speriamo di tradurre questi risultati in strategie che permettano di prolungare la sopravvivenza, oltre che indurre una risposta” ha aggiunto Fruchtman, che anche è uno degli autori del lavoro.
Il campione era formato da 9 pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio e 13 pazienti con sindromi mielodisplastiche progredite verso la leucemia mieloide acuta, recidivati o refrattari alla terapia standard. Attualmente non ci sono terapie di seconda linea approvate per questi pazienti.
I partecipanti sono stati sottoposti a infusioni endovenose continue di rigosertib fra il giorno 3 giorni e il giorno 7 e i ricercatori hanno aumentato il dosaggio seguendo uno schema di Fibonacci. Il farmaco è stato somministrato a un dosaggio che andava da 650 a 1700 mg/m2/die in cicli di 14 giorni…”
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Fonte: “Sindromi mielodisplastiche ad alto rischio, rigosertib promettente in alcuni pazienti”, PHARMASTAR