Chetoacidosi diabetica (DKA) associata ai SGLT2 inibitori – raro effetto collaterale grave
“Molti casi di chetoacidosi diabetica (DKA) associata agli inibitori del SGLT2 (inibitori del trasportatore sodio-glucosio di tipo 2) si potrebbero prevenire, secondo quanto suggerisce una nuova ricerca pubblicata online sulla rivista Diabetes Care. Ma medici e pazienti non colgono i segni e i sintomi di questo raro effetto collaterale, o addirittura non li conoscono, e di conseguenza tutti i casi riportati sono risultati gravi, e uno di questi è stato fatale, secondo la recente verifica sui database australiani, ad opera di Emily Meyer, MBBS, del Royal Adelaide Hospital e dell’Università di Adelaide, in Australia, e colleghi
Poiché inizialmente il DKA non era stato rilevato, probabilmente anche a causa dell’euglicemia relativa (glicemia all’interno dell’intervallo di normalità, ndr), il trattamento è stato effettuato in ritardo, affermano i ricercatori. Tuttavia, «i fattori precipitanti identificabili erano spesso presenti, quindi il rischio era potenzialmente minimizzabile», scrivono gli autori.
SGLT2 inibitori da sospendere in caso di malattia acuta o intervento chirurgico
Nel 2015 la Fda statunitense ha messo in guardia per la prima volta sul rischio di DKA con i SGLT2 inibitori, una classe relativamente nuova di farmaci orali per il diabete di tipo 2, e nel 2016 l’Ema ha fatto lo stesso.
Il fenomeno è stato anche riportato più volte in letteratura, compreso il New England Journal of Medicine nel 2017.
Il consiglio degli autori è stato di sospendere temporaneamente i SGLT2 inibitori durante una malattia acuta o un intervento chirurgico. La possibilità di DKA deve essere comunque essere presa in considerazione in ogni paziente che assume questi farmaci e che presenta malessere, nausea e/o vomito, aggiungono. Il farmaco deve essere interrotto e al paziente devono essere somministrati idratazione, carboidrati e insulina per prevenire la progressione della DKA.
Inoltre, Meyers e colleghi suggeriscono di escludere una diagnosi di diabete autoimmune (tipo 1 o diabete autoimmune latente dell’età adulta) prima di riprendere il trattamento con un inibitore SGLT2.
Nella maggior parte dei casi il DKA era evitabile o prevedibile
La prima parte della verifica ha valutato 13 casi di DKA associato a inibitori del SGLT2 tra dicembre 2015 e aprile 2017, per i quali erano disponibili dei rapporti medici. Otto erano adulti con diabete di tipo 2, metà dei quali stava assumendo insulina, e cinque avevano il diabete di tipo 1. Due di questi ultimi sono stati identificati solo retrospettivamente tramite il test degli autoanticorpi dopo avere presentato il DKA…”
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Fonte: “Chetoacidosi diabetica associata ai SGLT2 inibitori, rara ma grave”, PHARMASTAR