Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e trapianto polmonare – Per favorire sopravvivenza, serve maggiore consenso
“La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è l’indicazione principale per il trapianto polmonare a livello globale e la seconda indicazione negli Stati Uniti. Permane tuttavia una mancanza di consenso in merito ai tempi e ai tipi di intervento chirurgico per il trapianto
«Uno degli obiettivi della nostra ricerca era quello di educare la comunità polmonare sul ruolo del trapianto per i pazienti con BPCO, evidenziandone tanto i potenziali benefici quanto i potenziali rischi», ha riconosciuto Joshua Diamond, MD, direttore medico associato nel Programma di Trapianto Polmonare presso l’Ospedale dell’Università della Pennsylvania a Philadelphia, e coautore di una articolo pubblicato di recente sulla rivista Current Opinion in Pulmonary Medicine.
«Trovo spesso che i pazienti con BPCO vengono a farci visita per il trapianto senza avere ricevuto alcune delle informazioni basilari, e quindi sono delusi quando facciamo presente i limiti dell’intervento, in particolare la poca chiarezza sul beneficio di sopravvivenza».
Per essere eleggibili per un intervento chirurgico di trapianto, i pazienti devono essere inseriti in una lista di attesa, che comporta un algoritmo complesso per stabilire le priorità. Uno degli strumenti principali per determinare il grado di urgenza medica è il punteggio di allocazione polmonare, che si basa sull’età, la funzione polmonare, l’indice di massa corporea, la presenza di diabete e la gravità della malattia.
Dato che i pazienti con BPCO hanno una traiettoria variabile della malattia (il lavoro che compiono i malati per superare le limitazioni che la malattia impone loro), può essere difficile per i medici decidere quando inserire un paziente in lista di attesa per il trapianto. In aggiunta, una volta che i pazienti entrano in lista, sono spesso considerati non ammissibili a causa della scarsa salute e della fragilità complessiva.
Fragilità del paziente ed eleggibilità al trapianto
Aimee Layton, direttore del laboratorio cardiopolmonare del Columbia University Medical Center di New York, e colleghi hanno cercato di determinare come la fragilità del paziente influenza la tolleranza all’esercizio…”
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Fonte: “BPCO e trapianto polmonare. Per favorire la sopravvivenza serve maggiore consenso”, PHARMASTAR