Sclerosi multipla recidivante-remittente (RRSM) – Confronto tra malati trattati con diverse formulazioni di Interferone-beta
“È stato pubblicato su “Multiple Sclerosis and Related Disorders” uno studio retrospettivo di coorte sull’arco di 8 anni, realizzato da un gruppo di specialisti italiani nel trattamento della sclerosi multipla (SM), con l’obiettivo di confrontare l’evoluzione clinica a lungo termine di persone affette da SM recidivante-remittente (RRSM) di nuova diagnosi trattate con diverse formulazioni di Interferone-beta
Dall’analisi dei dati emerge che la formulazione, la frequenza di somministrazione e la dose utilizzata di Interferone-beta possono influenzare sul lungo periodo l’andamento clinico di questa popolazione di pazienti.
«La SM di solito inizia con un decorso RR e alla fine si converte in una fase di accumulo di disabilità progressiva, detta secondariamente progressiva (SP)» ricordano gli autori, guidati da Marcello Moccia, del Centro di Cura e Ricerca Clinica della Sclerosi Multipla presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Federico II di Napoli.
Come è noto, i trattamenti modificanti la malattia (DMT) attualmente disponibili hanno dimostrato di ridurre la quantità e la gravità delle recidive nella RRMS. «Tuttavia» sottolineano i ricercatori «gli studi di storia naturale della malattia hanno evidenziato una dissociazione tra recidive e progressione della disabilità a lungo termine e, di conseguenza, il beneficio dei DMT sulla progressione della disabilità è ancora incerto».
Il dibattito su prevenzione della disabilità e conversione in forma progressiva
In particolare riguardo l’Interferone-beta – uno dei farmaci più ‘vecchi’ approvati e ancora frequentemente prescritti per il trattamento della RRSM – l’efficacia in termini di prevenzione della disabilità a lungo termine e della conversione in SP è ancora dibattuta.
«Gli studi meta-analitici hanno trovato diverse formulazioni di Interferone-beta simili per efficacia sulle recidive, mentre nessun risultato definitivo è stato prodotto circa la progressione della disabilità» confermano infatti Moccia e colleghi.
«Un’analisi aggregata ha suggerito una riduzione del rischio di progressione della disabilità con l’uso di Interferone-beta rispetto all’assenza di un trattamento, ma finora studi a lungo termine che abbiano confrontato direttamente le tre principali formulazioni di Interferone-beta non sono mai stati condotti» precisano.
Pertanto, i ricercatori hanno svolto il presente studio monocentrico di coorte retrospettivo osservazionale basato su punteggio di propensione per valutare l’evoluzione clinica dei pazienti con RRSM di nuova diagnosi durante 8 anni di trattamento con diverse formulazioni di Interferone-beta. …”
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Fonte: “SM recidivante-remittente, confronto retrospettivo tra diverse formulazioni di Interferone-beta per 8 anni”, PHARMASTAR