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Sindrome coronarica acuta – Uso di beta bloccanti prima del ricovero riduce mortalità a lungo termine

In pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS), la terapia con beta-bloccanti (BB) prima del ricovero per ACS è associata a diminuzione di mortalità ospedaliera, eventi cardiovascolari maggiori e mortalità a 1 anno in pazienti senza scompenso cardiaco (HF) o disfunzione ventricolare sinistra (LV) se la terapia con BB è ancora prescritta alla dimissione. Sono le conclusioni dello studio GULF-RACE 2, condotto in sette Paesi del Medio Oriente e pubblicato sul “Journal of the American Heart Association”

«Negli ultimi due decenni i BB hanno drasticamente migliorato la prognosi a lungo termine dei pazienti con HF, portando alla loro classificazione – da parte delle società cardiache europee e americane – come terapia di prima linea in pazienti con HF e ridotta frazione di eiezione» premettono gli autori, coordinati da Charbel Abi Khalil, del Dipartimento di Medicina e Medicina Genetica presso il Weill Cornell Medicine, a Doha (Qatar).

Tuttavia, proseguono i ricercatori, il loro ruolo protettivo nei pazienti con ACS è meno chiaro. «Infatti» scrivono «mentre dati affidabili provenienti da studi randomizzati controllati verso placebo e meta-analisi supportano la loro efficacia sul post-ACS a breve termine, esistono controversie riguardo al loro effetto benefico a lungo termine in pazienti senza HF o disfunzione LV.

Le ragioni dei risultati contraddittori degli studi fin qui condotti
La maggior parte degli studi che hanno riportato una diminuzione della mortalità a lungo termine in seguito alla somministrazione di BB post-ACS sono stati effettuati nell’era precedente alla terapia di riperfusione mentre altri trattamenti come statine, nuovi antipiastrinici e ACE-inibitori/bloccanti dei recettori dell’angiotensina 2 non erano stati prescritti.

«In una revisione sistematica di 31 di questi studi pubblicati negli anni ’80, i BB hanno dimostrato di ridurre la mortalità a lungo termine del 23% durante un follow-up medio di 1,3 anni» proseguono gli autori. «Tuttavia, questi risultati sono stati contraddetti da studi recenti condotti nell’era post-riperfusione».

Infatti, spiegano, «una recente meta-analisi ha confermato la superiorità dei BB rispetto al placebo nel periodo precedente alla terapia di riperfusione, ma non ha dimostrato alcuna riduzione della mortalità a lungo termine nell’era della riperfusione».

Tuttavia, fanno notare, nella maggior parte di questi studi i pazienti erano stati randomizzati alla terapia con BB indipendentemente dalla loro funzione LV.
Soprattutto, non è noto se una precedente terapia con BB nei pazienti che presentano ACS sia benefica.

Confermati i favorevoli risultati dei lavori precedenti all’era della riperfusione
È stato pertanto condotto in 6 Paesi del Medio Oriente – Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar, Yemen – il GULF-RACE 2 (Gulf Registry of Acute Coronary Events-2), uno studio prospettico multicentrico sull’ACS…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sindrome coronarica acuta, mortalità a lungo termine ridotta da uso di beta bloccanti prima del ricovero”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/sindrome-coronarica-acuta-mortalit-a-lungo-termine-ridotta-da-uso-di-beta-bloccanti-prima-del-ricovero–25851