Carcinoma pancreatico localmente avanzato – Conferme ASCO GI per ‘nab-paclitaxel’, chemioterapico
“In occasione del congresso ASCO GI (American Society of Clinical Oncology Gastrointestinal Cancers Symposium) 2018, appena svoltosi a San Francisco, sono stati presentati i dati relativi agli endpoint primari e i dati aggiornati degli endpoint secondari dello studio internazionale di Fase II LAPACT sul nab paclitaxel (il chemioterapico è legato all’albumina formulato in nanoparticelle per infusione) in associazione con gemcitabina in pazienti con carcinoma pancreatico localmente avanzato
L’analisi dei dati di uno studio condotto in pazienti con carcinoma pancreatico localmente avanzato di nuova diagnosi, trattati con terapia di induzione a base di nab-paclitaxel in associazione con gemcitabina per un massimo di 6 cicli (n=106) ha evidenziato un tempo mediano al fallimento terapeutico (TTF) di 8,8 mesi (IC 90%: 6,67-9,82), superiore al target specificato nel protocollo di 6,6 mesi (endpoint primario).
Gli endpoint secondari hanno incluso la valutazione del tasso di controllo della malattia (DCR), tasso di risposta globale (ORR), sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza globale (OS) in pazienti trattati con una terapia di induzione a base di nab-paclitaxel in associazione con gemcitabina. L’analisi aggiornata ha evidenziato un DCR del 77,6% ≥16 settimane (DCR >16 settimane: malattia stabile (SD) ≥16 settimane = 44,9%, CR = 0%, PR = 32%) e un DCR del 65,4% ≥24 settimane (DCR > 24 settimane: SD ≥24 settimane= 32,7%, CR = 0%, PR = 32%). L’ORR è risultata del 32% (CR=0%, PR=32%), la PFS mediana di 10,8 mesi (9,26-11,63; IC 90%) e la OS stimata a 12 mesi del 72% (64,5-78,9%; IC 90%).
Durante l’induzione, nel 99% dei pazienti si sono manifestati uno o più eventi avversi. Gli eventi avversi (AE) più comuni di grado ≥3 (≥10%) sono stati neutropenia (42%), anemia (11%) e affaticamento (10%).
“Il carcinoma pancreatico rimane una sfida terapeutica estremamente complessa perché la malattia è spesso diagnosticata in fase metastatica e persino la malattia localmente avanzata è generalmente associata a una prognosi sfavorevole”, ha spiegato il dottor Alberto Sobrero, responsabile della Divisione di Oncologia Medica dell’IRCCS San Martino IST di Genova. “Nei pazienti affetti da carcinoma localmente avanzato, il controllo della malattia è fondamentale in quanto può consentire ulteriori interventi terapeutici, incluse la radioterapia o persino, in alcuni casi favorevoli, l’asportazione chirurgica. I risultati di questo studio sono incoraggianti poiché dimostrano che la terapia di induzione è potenzialmente in grado di aiutarci a ottenere il controllo della malattia nei pazienti con malattia localmente avanzata”…”
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Fonte: “Carcinoma pancreatico localmente avanzato, conferme dall’ASCO GI per nab-paclitaxel”, PHARMASTAR