Tumore della mammella HER2-positivo – Presenza di infiltrato linfocitario può influenzare risposta a terapia e prognosi
“Un grande studio tedesco è andato a valutare le ricadute della presenza di un infiltrato linfocitario più o meno importante all’interno del tumore, sulla risposta alla terapia neoadiuvante e sulla sopravvivenza di un ampio numero di pazienti con carcinoma della mammella. I risultati indicano che nelle forme HER2-positive e triple negative un importante infiltrato linfocitario rappresenta una fattore prognostico favorevole. Al contrario nelle forme HER-2 negative, un infiltrato linfocitario abbondante costituisce un elemento di prognosi negativa. Da questi risultati potrebbero venire importanti indicazioni per l’immunoterapia nel tumore della mammella
23 GEN – Da qualche tempo c’è un nuovo protagonista nella lotta contro i tumori, il microambiente tumorale, sul quale si sta appuntando l’attenzione degli esperti, soprattutto nell’era dell’immunoterapia.
È noto ad esempio che i tumori della mammella HER2-positivi e tripli negativi con un infiltrato immunitario (linfociti infiltranti il tumore, TIL) più importante, mostrano una risposta migliore alla chemioterapia neoadiuvante. Non è tuttavia noto se i TIL abbiano un ruolo nella prognosi di tutti i sottotipi di tumore della mammella.
Per valutare dunque se la ‘quantità’ della risposta immunitaria presente all’interno del tumore possa dunque avere un significato prognostico (che si andrebbe ad aggiungere ad altre caratteristiche del tumore, quali dimensioni, presenza o meno di metastasi linfonodali), Carsten Denkert e colleghi di varie università tedesche hanno condotto uno studio, il più grande mai effettuato in questo campo, pubblicato su Lancet Oncology.
I ricercatori sono andati a valutare la rilevanza dei TIL sulla risposta alla chemioterapia e sulla prognosi delle pazienti con carcinoma della mammella triplo negativo, HER-2 positivo e luminale HER-2 negativo.
Per lo studio sono state prese in esame pazienti con carcinoma della mammella trattate con chemioterapia neoadiuvante e arruolate in sei trial clinici randomizzati condotti dal German Breast Cancer Group.
I ricercatori hanno valutato il numero di LIT stromali in 3.771 biopsie, secondo i criteri dell’International TIL Working Group; sulla base dei risultati ottenuti sono stati definiti tre gruppi di pazienti: quelle con un basso numero di cellule immunitarie nel tessuto stromale all’interno del tumore (0-10%), quelle con un livello intermedio (11-59%) e infine quelle con un elevato numero di TIL (≥60%).
Gli autori sono andati quindi a valutare la relazione tra l’appartenenza ad uno di questi tre gruppi e la risposta patologica completa, la sopravvivenza libera da malattia (PFS) e la sopravvivenza complessiva (OS) in 2.560 pazienti provenienti da 5 delle sei coorti di pazienti dei trial clinici…”
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Fonte: “Tumore della mammella: la presenza di un infiltrato linfocitario può influenzare risposta alla terapia e prognosi”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=58236