Artrite reumatoide – Anticorpi anti-citrullina (ACPA+) predicono risposta ad ‘abatacept’
“I risultati di uno studio pubblicato su the Journal of Rheumatology hanno dimostrato che i pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) con sieropositività agli anticorpi anti-citrullina (ACPA+) presentano una risposta migliore al trattamento con abatacept rispetto ai pazienti con AR sieronegativa. Non solo: l’AR sieropositiva, stando a questo studio, non reagisce altrettanto bene ai farmaci anti-TNF, a suggerire come il ricorso al test sierologico per gli ACPA potrebbe essere utile per ottimizzare la scelta di trattamento nei pazienti affetti da questa malattia
Razionale dello studio
La relazione tra lo stato sierologico ACPA e l’outcome clinico di AR sotto trattamento è stata valutata in numerosi trial clinici, con risultati contrastanti, ricordano gli autori dello studio nell’introduzione al lavoro.
Il test per la verifica della sieropositività ACPA è entrato ormai nella prassi comune del processo di valutazione del paziente con AR. E’ stato peraltro osservato che i pazienti con sieropositività ACPA sviluppano più frequentemente malattia più severa ed erosiva rispetto ai pazienti ACPA- , la qual cosa suggerisce la necessità di ricorrere tempestivamente alla scelta del trattamento più efficace per questi pazienti.
Ma è possibile, ab initio, indirizzare la scelta migliore di trattamento conoscendo lo status sierologico ACPA? E’ quanto si sono chiesti i ricercatori con questo studio che si è proposto di verificare se la sieropositività (o sieronegatività) ACPA potesse essere associata ad un effetto specifico del trattamento in pazienti con AR in terapia con abatacept o farmaci anti-TNF.
Disegno dello studio e risultati principali
A tal scopo, i ricercatori sono ricorsi, in questo studio di coorte osservazionale retrospettivo, ai dati del Corrona RA registry. E’ stato utilizzato come outcome primario l’indice CDAI (Clinical Disease Activity Index) di attività di malattia per quantificare la risposta al trattamento con abatacept o con inibitore di TNF-alfa in individui ACPA+ e ACPA- (variazione dall’inizio dello studio a 6 mesi).
La variabile di outcome primario scelta è stata quella della risposta clinica (CR), definita dal raggiungimento di un punteggio DAS28<1,6. La determinazione della CR è stata effettuata su un profilo di paziente tipico (donna, età media pari a 57 anni, BMI pari a 30 kg/m2, utilizzo pregresso di un farmaco biologico, CDAI al basale pari a 20, assenza di comorbilità). Tra gli outcome secondari vi erano, invece, la remissione e la ridotta attività di malattia.
Infine, è stato utilizzato un modello di regressione logistica per identificare i predittori di CR…”
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Fonte: “Artrite reumatoide, anticorpi anti-citrullina predicono risposta ad abatacept”, PHARMASTAR