Epatite B – Aggiunta di interferone peghilato al tenofovir si conferma efficace
“I risultati di un recente studio pubblicato su Hepatology Reasearch hanno evidenziato che in pazienti con epatite B la terapia a base di interferone peghilato alfa 2b (Peg-IFN-α ) combinato col tenofovir è risultato sicuro in pazienti positivi per l’antigene dell’ HBV e ha portato ad una maggiore riduzione HBeAg e dell’antigene di superficie dell’ HBV rispetto alla monoterapia con tenofovir
La monoterapia con Peg-IFNa o analoghi nucleos (t) idici (NA) attualmente approvati per il trattamento dell’epatite B cronica (CHB) ha un’efficacia limitata.
Gli studi sulla combinazione di Peg-IFN-α/NA hanno mostrato risultati contrastanti.
In questo studio effettuato dai ricercatori indiani è stato studiato se l’aggiunta sequenziale di Peg-IFNα a tenofovir aumentasse i tassi sierologici di risposta.
La monoterapia con Peg-IFN-α o tenofovir ha un’efficacia limitata nell’epatite B cronica positiva per l’HBeAg.
“La terapia che prevede l’associazione tra interferone peghilato alfa 2b e tenofovir può migliorare i tassi di risposta sierologici,” ha evidenziato Ankur Jindal, dell’ Instituto di Scienze epatiche e biliari di Nuova Dehli in India.
“La riduzione del carico virale seguita dalla modulazione immunitaria è un approccio potenzialmente utile”- ha proseguito Jindal- “Questo approccio può ridurre la ricaduta, aumentare la risposta al di fuori del trattamento e può quindi facilitare la sospensione degli analoghi nucleos (t) idici. ”
Lo studio ha reclutato 53 pazienti trattati con tenofovir in monoterapia e 53 pazienti trattati con tenofovir con interferone peghilato alfa 2b aggiunto dalle 12 settimane a 36 settimane. Tutti i pazienti hanno quindi continuato con la monoterapia con tenofovir fino alla fine del follow-up a 72 settimane…”
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Fonte: “Epatite B, sicurezza confermata e maggiore efficacia con l’aggiunta di interferone peghilato al tenofovir”, PHARMASTAR