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Crohn – Dati incoraggianti per nuovo anti-interleuchina 6 in pazienti refrattari ad anti-TNF

Come gestire i pazienti con malattia di Crohn che falliscono un primo trattamento con farmaci anti-fattore di necrosi tumorale (anti-TNF)? Uno studio da poco pubblicato su Gut, con primo nome Silvio Danese, responsabile del Centro per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino dell’Istituto Humanitas di Milano, evidenzia che questi pazienti possono raggiungere un miglioramento grazie al trattamento con un anticorpo anti-interleuchina-6 sperimentale, PF-04236921

Non esiste una cura definitiva della malattia di Crohn (CD) anche se i trattamenti in uso migliorano lo stato del paziente. Negli anni sono state proposte diverse terapie e quelle basate su anticorpi diretti contro il fattore di necrosi tumorale (TNF) 1-3 o gli anticorpi rivolti alla subunità 40 dell’ interleuchina 12/ 23 o gli anti-integrine(α4β7/α4β1 integrina, α4β7 integrina) hanno dimostrato efficacia nel Crohn moderato-grave.

Come ha precisato Danese: “Fino al 50% dei pazienti non risponde agli anti-TNF e più del 50% può perdere nel tempo la risposta alla terapia di mantenimento. Vi è quindi un significativo bisogno insoddisfatto nel trattamento dei pazienti non responsivi, in particolare dopo la terapia con anticorpi anti-TNF.”

L’ interleuchina-6 (IL-6) ha multipli effetti proinfiammatori come inibizione dell’apoptosi delle cellule T della mucosa ed è un logico obiettivo per il trattamento del CD.
PF-04236921 è un’immunoglobulina completamente umanizzata con un’emivita di 36-51 giorni che ha come bersaglio l’IL6, una citochina con effetti proinfiammatori multipli.

L’efficacia, la farmacocinetica, la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità di PF-04236921 è stata valutata in due studi multicentrici di fase 2 (ANDANTE I e II) in pazienti con CD da moderato a severo, che erano inadeguati responder alla terapia anti-TNF.

Il primo studio è stato seguito da uno studio di estensione openlabel (OLE) con l’obiettivo primario di valutare la sicurezza a lungo termine, la tollerabilità e l’immunogenicità di PF-04236921.

Nello specifico, 249 pazienti con CD da moderato a grave che non avevano risposto ad almeno una terapia anti-TNF, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 10 mg, 50 mg o 200 mg di PF-04236921 per iniezione sottocutanea o placebo nei giorni 1 e 28 all’interno di un periodo di trattamento di 12 settimane…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Crohn, dati incoraggianti per nuovo anti-interleuchina 6 nei pazienti refrattari agli anti-TNF”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/gastro/crohn-dati-incoraggianti-per-nuovo-anti-interleuchina-6-nei-pazienti-refrattari-agli-anti-tnf–25707