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Linfoma follicolare – Tripletta di atezolizumab, obinutuzumab e bendamustina promettente in prima linea

La combinazione in prima linea di atezolizumab (anticorpo monoclonale anti-PD-L1, ligando della proteina dell’apoptosi), obinutuzumab (anticorpo monoclonale anti-CD20 di tipo II) e bendamustina (agente alchilante e antimetabolita analogo della purina) ha raggiunto una risposta completa nel 75% dei pazienti con linfoma follicolare. È quanto è emerso dai risultati di uno studio di fase Ib/II presentato ad Atlanta nel corso del meeting annuale ASH 2017 e pubblicato su “Blood”

Il tasso di risposta completa (RC) faceva parte di un tasso di risposta globale (ORR) dell’85% (criteri di Lugano modificati, revisione indipendente), che includeva anche un tasso di risposta parziale del 10% (RP).

«Atezolizumab, obinutuzumab e bendamustina hanno dimostrato un’incoraggiante terminazione dell’attività di induzione in pazienti con linfoma follicolare precedentemente non trattati» ha affermato l’autore principale dello studio Anas Younes, Docente di Medicina e Direttore del Servizio Linfoma al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.

Lo schema dei cicli di induzione e della fase di mantenimento
Lo studio ha incluso un periodo di induzione di 6 mesi, seguito da 2 anni di mantenimento. Il ciclo di induzione 1 prevedeva la somministrazione solo di obinutuzumab e bendamustina, quindi i cicli di induzione da 2 a 6 includevano la tripletta. Ogni ciclo era costituito da 28 giorni. Nella fase di mantenimento, i pazienti hanno ricevuto solo atezolizumab e obinutuzumab.

Obinutuzumab è stato somministrato alla dose di 1.000 mg per via endovenosa (IV) nei giorni 1, 8 e 15 del ciclo di induzione 1, nel giorno 1 dei cicli di induzione da 2 a 6 e durante il mantenimento una volta al giorno ogni 2 mesi. Bendamustina è stato somministrata a 90 mg/m2 IV nei giorni 1 e 2 di ciascun ciclo di induzione. I pazienti hanno ricevuto atezolizumab a 840 mg EV nei giorni 1 e 15 dei cicli di induzione da 2 a 6 e nei giorni 1 e 2 ogni mese durante la fase di mantenimento.

La popolazione di sicurezza per lo studio comprendeva 42 pazienti, 6 dalla fase di run-in di sicurezza, che comprendevano pazienti naive al trattamento (n = 4) e precedentemente trattati (n = 2) e 36 nella fase di espansione, i quali erano tutti precedentemente non trattati. La popolazione di efficacia era limitata ai 40 pazienti che stavano ricevendo la tripletta come terapia di prima linea.

Alla chiusura della raccolta dei dati, 35 pazienti della popolazione complessiva di 42 soggetti sono rimasti in terapia di mantenimento, con una durata mediana di 5,5 mesi (intervallo: 1-15). Otto pazienti hanno ricevuto almeno 12 mesi di terapia.

Le caratteristiche della popolazione in studio e i tassi di risposta
Tra tutti i 42 pazienti, l’età mediana era di 57 anni (range 29-75), il 52% era di genere maschile e il 93% aveva una malattia allo stadio III/IV di Ann Arbor. Il 21% dei pazienti presentava una malattia voluminosa (> 7 cm) e il 48% presentava un’infiltrazione midollare. Il 71% aveva una malattia di grado 2 o 3a…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tripletta basata su atezolizumab promettente in prima linea nei pazienti con linfoma follicolare”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/tripletta-basata-su-atezolizumab-promettente-in-prima-linea-nei-pazienti-con-linfoma-follicolare-25690