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Linfoma di Hodgkin avanzato – Brentuximab vedotin aggiunto a chemioterapia batte terapia standard

In pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio avanzato, un trattamento di prima linea con brentuximab vedotin più una chemioterapia costituita da doxorubicina, vinblastina e dacarbazina (AVD) ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto all’attuale trattamento standard, riducendo del 23% il rischio di progressione, decesso o necessità di una terapia aggiuntiva

È questo il risultato principale dello studio di fase III ECHELON-1, uno dei sei presentati in sessione plenaria al congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH), ad Atlanta.

Lo studio, in cui si è confrontato l’uso di brentuximab vedotin aggiunto al regime AVD con la chemioterapia standard, costituita da doxorubicina, bleomicina, vinblastina e dacarbazina (regime ABVD), è uscito in contemporanea online sul New England Journal of Medicine e sarà pubblicato sulla versione cartacea del giornale il 25 gennaio.

Standard di cura invariato da tempo
“I risultati dello studio rappresentano il primo sforzo riuscito in oltre 30 anni di migliorare gli outcome del trattamento di prima linea nei pazienti con linfoma di Hodgkin avanzato senza aggravare la tossicità della chemioterapia a livelli inaccettabili” ha detto il primo autore del lavoro Joseph M. Connors, direttore clinico del British Columbia Cancer Agency Center for Lymphoid Cancer di Vancouver, in Canada.

Infatti, ha spiegato l’oncoematologo, “lo standard di cura nel trattamento del linfoma di Hodgkin non è cambiato negli ultimi decenni e c’è un bisogno insoddisfatto di regimi aggiuntivi per il trattamento di prima linea”.

Inoltre, ha aggiunto l’autore, “i regimi attualmente in uso comprendono la bleomicina, che è nota per essere associata a una tossicità polmonare imprevedibile e potenzialmente fatale”.

“Aumentare il tasso di risposta duratura con una terapia di prima linea che non contiene la bleomicina rappresenta un importante passo avanti per i pazienti con linfoma di Hodgkin” ha sottolineato Connors.

Lo studio ECHELON-1
Lo studio, che ha visto la partecipazione di ben 218 centri di 21 Paesi distribuiti in tutto il mondo, ha coinvolto 1334 pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio III o IV che non erano stati sottoposti in precedenza ad alcuna terapia e avevano un performance status ECOG pari a 2 o più basso. L’età del campione era compresa fra 18 e 83 anni, l’età media era di 36 anni e il 58% dei partecipanti era di sesso maschile…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Linfoma di Hodgkin avanzato, brentuximab vedotin aggiunto alla chemio in prima linea batte la terapia standard”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/linfoma-di-hodgkin-avanzato-brentuximab-vedotin-aggiunto-alla-chemio-in-prima-linea-batte-la-terapia-standard-25622