Alzheimer precoce – Curve cognitive scovano demenza
“La demenza potrebbe essere scoperta in una fase molto molto precoce. Attraverso un nuovo strumento chiamato CognitiveQutient, che, segue grazie al test Mini Mental State Examination il declino cognitivo delle persone. Attraverso i punteggi del test si ottengono delle ‘curve’ cognitive. È quanto emerge da uno studio pubblicato dal Canadian Medical Association Journal
(Reuters Health News) – Le curve cognitive aiutano a distinguere la demenza precoce dall’invecchiamento fisiologico. Un nuovo modello basato sul normale declino cognitivo, che tenga conto di parametri come l’età e il grado di istruzione, potrebbe essere utilizzato per identificare i pazienti nelle prime fasi della demenza. Questo quanto emerge da un recente rapporto reso noto dal Canadian Medical Association Journal, CMAJ.
“Essere in grado di proteggere precocemente questi pazienti, quando stanno iniziando a ‘cadere fuori dalla curva’, permette di intervenire e di ottenere un impatto importante”, dice Robert Laforce Jr. dell’Université Laval in Quebec, uno degli autori dello studio.
La premessa
Simile alle tabelle di crescita utilizzate negli ambulatori dei pediatri, queste curve predittive consentono ai medici di monitorare la funzione cognitiva dei pazienti nel tempo, hanno spiegato Laforce e colleghi nel rapporto pubblicato lo scorso 4 dicembre. Il nuovo modello si chiama QuoCo (quoziente cognitivo) e tiene conto dell’età e dell’istruzione l’età. Il punteggio ottenuto attraverso un test di screening detto Mini Mental State Examination, MMSE, è in grado di seguire il declino cognitivo nel tempo. Molti medici usano l’MMSE per trattare i loro pazienti più anziani con deterioramento cognitivo, fanno notare i ricercatori, tuttavia non è ancora ben chiaro quale sia il modo migliore per interpretare questi punteggi. “Spesso i medici decidono di effettuare il test anche se non sanno veramente quale sia il suo reale valore”, puntualizza Laforce…”
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Fonte: “Demenza precoce. Le curve cognitive la scovano”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=56839