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Dolore neuropatico – Qual è il meccanismo per cui gli antidepressivi funzionano?

Il principale meccanismo attraverso cui i farmaci antidepressivi inibiscono il dolore neuropatico è innanzitutto con l’aumento della noradrenalina nel midollo spinale e, in secondo luogo, un’azione sul locus cereolus (LC), inibendo così direttamente il dolore e attivando il sistema inibitorio discendente noradrenergico compromesso. E’ quanto evidenziato in una review sulla rivista International Journal of Molecular Sciences in cui gli autori sottolineano come ci siano dei meccanismi aggiuntivi a questi citati, come aumenti della dopamina e della serotonina (5-HT) nel sistema nervoso centrale, che possono aumentare gli effetti inibitori in un modo ausiliario

Gli antidepressivi triciclici e gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina sono usati per il trattamento dolore cronico, come il dolore neuropatico.

Il perché dell’efficacia di questi farmaci per il trattamento del dolore neuropatico e i meccanismi precisi che stanno alla base dei loro effetti, tuttavia, rimangono poco chiari.

In questa revisione della letteratura gli autori hanno analizzato studi prevalentemente su modelli animali.

Come evidenziano i ricercatori, gli effetti inibitori degli antidepressivi sul dolore neuropatico si manifestano tendenzialmente più rapidamente del loro effetto antidepressivo, suggerendo diverse modalità di azione.

Studi recenti su modelli animali di dolore neuropatico hanno rivelato che la noradrenalina è estremamente importante per l’inibizione del dolore neuropatico.

Innanzitutto, l’aumento della noradrenalina nel midollo spinale tramite l’inibizione della ricaptazione della stessa inibisce direttamente il dolore neuropatico attraverso i recettori beta-2-adrenergici.

In secondo luogo, aumentando le concentrazioni di noradrenalina nel locus coeruleus si ottiene una migliora funzione del sistema inibitorio discendente noradrenergico compromesso.

Serotonina e dopamina possono rinforzare gli effetti noradrenergici nell’inibire il dolore neuropatico. Ci sono evidenze che suggeriscono cambiamenti nella funzione del recettore della serotonina in casi di dolore neuropatico. Molti lavori riportano come questo neurotrasmettitore sia più importante nel dolore acuto rispetto al dolore neuropatico.

Per quanto riguarda la dopamina, modelli animali in cui sono stati aumentati i livelli di questo neurotrasmettitore mostrano una diminuzione dell’iperalgesia in caso di dolore neuropatico.

Gli antidepressivi svolgono numerose altre azioni che possono contribuire all’inibizione del dolore neuropatico, oltre ad aumentare le monoamine.

In primo luogo, fungono da bloccanti del canale del sodio con conseguente inibizione delle scariche ectopiche che si verificano quando c’è danno del nervo, e inibizione del dolore neuropatico.

In secondo luogo, alcuni antidepressivi agiscono come antagonisti del recettore dell’NMDA; questi ultimi sono espressi nei neuroni del corno dorsale del midollo spinale, inducono il risveglio e come risultato la sensibilizzazione centrale contribuiscono all’insorgenza e mantenimento del dolore neuropatico…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Dolore neuropatico, perché gli antidepressivi funzionano?”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/dolore/dolore-neuropatico-perch-gli-antidepressivi-funzionano–25392