Oggi è la Giornata mondiale della BPCO – Le novità dalla Pneumologia dell’ospedale San Donato
Arezzo – Oggi mercoledì “15 novembre, ricorre la Giornata mondiale della BPCO (Bronco-pneumopatia cronica ostruttiva), con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie dell’apparato respiratorio.
La BPCO è un’infiammazione cronica dei bronchi e dei polmoni con ridotto flusso aereo bronchiale soprattutto nell’espellere l’aria che viene intrappolata nei polmoni. E’ causata pertanto dalla combinazione variabile di bronchite cronica e enfisema polmonare.
In tutto il mondo, la BPCO colpisce 329 milioni di persone, quasi il 5% della popolazione mondiale. Dal 2014 è classificata come la terza causa di morte, con oltre 3 milioni di decessi.
Il numero dei morti è destinato ad aumentare per gli alti tassi di fumatori e per l’invecchiamento della popolazione. Infatti, il fumo di tabacco è la causa più comune della condizione mentre l’inquinamento e la genetica rivestono un ruolo minore.
Ad Arezzo, i dati sulla BPCO si allineano a quelli nazionali e europei, con una prevalenza di circa 20 mila pazienti, di cui circa un migliaio è già in ossigenoterapia domiciliare e qualche centinaia anche in ventilazione meccanica domiciliare.
“La malattia si manifesta a partire dai 50 anni con il massimo picco di incidenza tra i 60 e i 75, ma a volte i casi vengono diagnosticati anche prima, specie in forti fumatori – spiega il direttore della Pneumologia e UTIP del San Donato, Raffaele Scala – Bisogna sospettare la BPCO quando, specie in soggetti a rischio cioè forti fumatori, è presente tosse con catarro per 3 mesi all’anno da almeno 2 anni. Quando viene riferita difficoltà respiratoria durante le attività fisica, la malattia è già in una fase più avanzata. Purtroppo, tosse e catarro vengono considerati come disturbi normali dal fumatore e questo ritarda la diagnosi e la terapia”.
La Pneumologia e UTIP dell’ospedale San Donato di Arezzo sono all’avanguardia in materia. Le risposte sono date da tutta l’equipe, non solo medici ma anche infermieri e fisioterapisti.
La prima certezza consolidata è che la diagnosi di BPCO è disponibile grazie allo studio completo della respirazione (spirometria, test del cammino, emogasanalisi) eseguito nel laboratorio di Fisiopatologia respiratoria.
Sono gli infermieri del servizio, grazie alla lunga esperienza maturata sul campo, a eseguire i complessi test necessari per la diagnosi e la valutazione di gravità della malattia anche in quei soggetti il cui il grado di collaborazione può essere problematico, vista l’età spesso avanzata dei pazienti. La seconda certezza è che grazie ai 4 posti letto di UTIP, la Pneumologia di Arezzo da molti anni è all’avanguardia nel trattamento della grave insufficienza respiratoria da riacutizzazione di BPCO mediante attento monitoraggio e trattamento con ventilazione non invasiva…”
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Fonte: “BPCO, 20 mila casi nell’Aretino. Le novità dalla Pneumologia dell’ospedale San Donato”, insalute news