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Medici radiologi – “Nei Pronto soccorso macchinari troppo vecchi”

Dall’International Day of Radiology di Milano gli esperti lanciano un appello alla politica per la radiologia di emergenza: “serve un piano omogeneo per dotare tutti i presidi di secondo livello, anche i piccoli pronto soccorso, di apparecchi professionali in grado di intervenire tempestivamente”. L’incontro è stato organizzato dalla Sirm, la Società Scientifica che rappresenta oltre 10 mila medici radiologi

09 NOV – “Sono molto felice che quest’anno sia stato scelto un argomento che incide così tanto sulla vita dei nostri concittadini come la radiologia di emergenza.  40 anni fa la radiologia era una disciplina di aiuto che permetteva di convalidare una diagnosi già posta. Oggi non è più così con 110 mln di indagini effettuate annualmente in Italia, il Radiologo è chiamato in prima persona a fare una diagnosi in tempi brevi e contribuire a salvare vite”. È il primo commento di Carmelo Privitera, presidente Società Italiana Radiologia Medica e Interventistica, al termine del’ International Day of Radiology di Milano, organizzato dalla Sirm, ieri a Milano.

“Il team dei radiologi di emergenza – ha spiegato Privitera – assicura competenze sinergiche per coprire a 360 gradi le esigenze diagnostiche nei Pronto Soccorso. Interviene nei tempi più brevi possibili con le indagini radiologiche più appropriate, contenendo al massimo le dosi di radiazioni erogate al paziente. Il radiologo clinico attraverso l’appropriatezza delle indagini ottimizza il percorso diagnostico, completandolo con quello terapeutico interventistico, fondamentale per una più favorevole prognosi del paziente. Dobbiamo organizzarci bene sul territorio.  I radiologi ci sono, ma l’organizzazione dei dipartimenti non è sempre calzante con le emergenze del cittadino”.

“È vero – ha continuato il presidente Sirm – che c’è una propensione alle indagine non necessarie, ma deve esserci comunque il presidio necessario a tutelare il cittadino. Da qui un messaggio per chi ci amministra:  organizzarci meglio, con strutture più valide e professionalità che coprano tutte le esigenze.  Tutto ciò oggi esiste solo a macchia di leopardo nel nostro paese con ancore troppe disparità tra le regioni.  Eppure i tempi di afferenza al Pronto Soccorso sono fondamentali per i buoni risultati e per salvare vite”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Giornata Radiologia/1. I medici radiologi: “Nei Pronto soccorso macchinari troppo vecchi”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=55650