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Transizione in menopausa – Rischio aumentato di Alzheimer

Secondo una ricerca pubblicata su “PLoS One”, la menopausa è associata a cambiamenti del metabolismo cerebrale che possono aumentare il rischio di malattia di Alzheimer (AD). Rispetto alle donne in premenopausa, quelle in perimenopausa e in postmenopausa mostrano ipometabolismo cerebrale alla tomografia a emissione di positroni (PET) con 18F-fluorodeossiglucosio nelle stesse regioni del cervello dei pazienti con AD clinico

Questi risultati suggeriscono un «progressivo aumento del rischio di un endofenotipo AD nelle donne in transizione dalla perimenopausa alla menopausa e suggeriscono che l’invecchiamento endocrino supera gli effetti dell’invecchiamento cronologico nel cervello femminile di diversi anni, se non di decenni, prima che emergano possibili sintomi clinici» scrivono gli autori, guidati da Lisa Mosconi, direttore associato dell’Alzheimer’s Prevention Clinic alla Weill Cornell Medicine di New York.

Non è solo una questione di estrogeni
«I nostri risultati mostrano che la perdita di estrogeni in menopausa non solo diminuisce la fertilità. Questo studio suggerisce che ci può essere una finestra critica di opportunità, quando le donne sono tra i 40 e i 50 anni, per rilevare segni metabolici di un maggiore rischio di AD e applicare strategie per ridurre tale rischio» proseguono i ricercatori.

Mosconi e colleghi hanno valutato la “bioenergetica” del cervello in 43 donne sane e cognitivamente normali e non diabetiche in differenti stadi di transizione endocrina.

Le partecipanti includevano 15 persone di controllo in premenopausa (età media: 47 anni), 14 donne in perimenopausa (età media: 50 anni) e 14 donne in postmenopausa (età media: 57 anni). Fatta eccezione per le differenze di età, i gruppi erano comparabili in termini di demografia, storia familiare di AD e distribuzione del genotipo APOE4.

Il metabolismo cerebrale del glucosio (CMRglc, cerebral metabolic rate of glucose consumption) è risultato ridotto in “regioni AD-vulnerabili” sia nelle donne in perimenopausa che in quelle in postmenopausa rispetto alle donne in premenopausa. Queste regioni AD-vulnerabili includevano il cingolo posteriore, la corteccia parieto-temporale e la corteccia frontale. La riduzione del CMRglc è apparsa correlata con una diminuzione dell’attività della citocromo ossidasi (COX) mitocondriale (P inferiore a 0,001).

C’è stato un effetto gradiente tale che le anomalie bioenergetiche sono state più pronunciate nelle donne in postmenopausa. Tali anomalie si sono verificate a livello intermedio nelle donne in perimenopausa e sono state le più basse nelle donne premenopause (P inferiore a 0,001). I risultati erano indipendenti dall’età, dall’istruzione e dal genotipo APOE. Inoltre, le donne in perimenopausa e in postmenopausa avevano punteggi più bassi ai test di memoria standard rispetto alle donne in premenopausa.

«Questi risultati confermano i primi risultati preclinici e indicano l’emergere di deficit bioenergetici nelle donne in perimenopausa e in postmenopausa, suggerendo che la finestra ottimale di opportunità per l’intervento terapeutico nelle donne è all’inizio del processo di invecchiamento endocrino» ribadiscono gli autori. Gli studiosi sottolineano che nessuna delle donne in postmenopausa nello studio aveva ricevuto la terapia ormonale sostitutiva (HRT) e gli studi hanno dimostrato che l’HRT è efficace nel mantenere il CMRglc nelle regioni AD, soprattutto se iniziata prima della menopausa.

Il possibile supporto degli antiossidanti
«Abbiamo dimostrato chiaramente che c’è un problema di energia nelle donne durante la fase di transizione dalla perimenopausa alla menopausa e, se i mitocondri sono colpiti, significa che c’è un stress ossidativo nel cervello. Sarebbe quindi sarebbe interessante vedere se gli antiossidanti potessero essere d’aiuto» si dicono convinti Mosconi e colleghi, secondo i quali «non si tratta solo di dare estrogeni ma forse anche di proteggere i mitocondri quando la donna è giovane»…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Transizione in menopausa, rischio aumentato di Alzheimer. Prime prove PET”, PHAARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/transizione-in-menopausa-rischio-aumentato-di-alzheimer-prime-prove-pet-25021