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Tumore al seno metastatico – Colpite 30 mila donne l’anno

I 4 stadi e la diagnosi, cosa sta cambiando

Molti lo considerano il “tumore assente”, ma i numeri dicono tutt’altro. In Italia il tumore al seno metastatico colpisce attualmente circa 30.000 pazienti. Il 5-10% dei 50.000 nuovi casi annui di tumore al seno è in fase metastatica al momento della diagnosi, e circa il 30% delle pazienti cui è stato diagnosticato un tumore al seno in fase precoce dovrà poi affrontare questa evoluzione.

In Italia, secondo una ricerca condotta da Europa Donna nel 2015, oltre la metà delle pazienti si sentono abbandonate e sole, non sentono di ricevere l’attenzione che meriterebbero né da media e istituzioni né dal personale sanitario.
Qualcosa però sta cambiando sia sul fronte delle prospettive terapeutiche che dell’attenzione dei media. Sul primo versante, soprattutto grazie all’avvento delle terapie innovative a bersaglio molecolare, si registra un deciso passo in avanti verso la cronicizzazione della malattia. E a una maggiore sopravvivenza di queste pazienti corrisponde una maggiore attenzione alla loro qualità di vita. Mentre l’avvento dei social media e importanti campagne di sensibilizzazione stanno facendo finalmente emergere le storie delle donne che combattono anche per molti anni contro un carcinoma mammario metastatico e favoriscono l’aggregazione delle pazienti.
«Possiamo considerare il tumore al seno metastatico una realtà sommersa in primo luogo per l’assenza di registri tumori specifici che permettano di calcolarne la reale incidenza. Le donne colpite da carcinoma mammario metastatico rappresentano probabilmente circa il 20-30% delle donne che si ammalano di tumore al seno – afferma Grazia Arpino, Professore associato di Oncologia Medica all’Università degli Studi Federico II di Napoli – I dati disponibili ci dicono che l’aspettativa di vita di queste donne, che prima era intorno ai 2 anni massimo, è decisamente aumentata di almeno un anno, e quando avremo dati più robusti vedremo che il miglioramento è ancora maggiore. La qualità di vita è nettamente migliorata negli ultimi 10 anni grazie a trattamenti sempre meno tossici che consentono alle pazienti di svolgere al meglio le attività quotidiane e di lavorare».
La grande novità di questi anni sul fronte terapeutico è che, sebbene non esista ancora una cura risolutiva per questo tumore, le terapie mirate di ultima generazione sono oggi in grado di bloccare o rallentare la progressione della malattia, trasformando di fatto il tumore al seno metastatico da malattia sempre letale a patologia prevalentemente ‘cronicizzabile’. Il grande cambiamento è legato soprattutto alla possibilità di caratterizzare la patologia, ovvero definire in modo più specifico dal punto di vista biologico i vari tipi di tumore mammario. La presenza o l’assenza di determinati recettori espressi dalle cellule tumorali, come estrogeni, progesterone e HER2, è importante per determinare se il tumore risponderà a un particolare trattamento come la terapia ormonale o la terapia target.
«Oggi possiamo avvalerci di molecole che sono in grado di raddoppiare la sopravvivenza rispetto alle precedenti terapie, con un’attenzione a quella che chiamiamo cronicizzazione dello stadio avanzato – afferma Fabio Puglisi, Professore di Oncologia Medica all’Università degli Studi di Udine e Direttore della Struttura Operativa Complessa di Oncologia Medica e Prevenzione oncologica, Centro di Riferimento Oncologico, all’Istituto Nazionale Tumori di Aviano (PN) – Una di queste è palbociclib, capostipite di una nuova classe di farmaci a bersaglio molecolare, gli inibitori di CDK4/6, che, aggiunta al trattamento anti-ormonale ne potenzia l’azione, raddoppiando i risultati in termini di sopravvivenza libera da progressione e prolungando in modo significativo il periodo di stabilità della malattia, obiettivo importante nel trattamento del tumore metastatico della mammella».
L’obiettivo della cronicizzazione è particolarmente importante anche alla luce delle caratteristiche delle pazienti con tumore al seno metastatico, persone ancora giovani e socialmente, professionalmente e sessualmente attive: secondo una recente indagine condotta da GFK-Eurisko per Europa Donna, in Italia l’età media delle donne con tumore al seno metastatico è di 54 anni; circa il 30% ha meno di 45 anni, con una vita affettiva, relazionale e familiare molto intensa. La maggioranza è sposata e la metà ha un figlio ancora minorenne, il 40% lavora…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore al seno metastatico per 30 mila donne l’anno”, ANSA.it Salute&Benessere

Tratto dahttps://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2017/10/06/tumore-al-seno-metastatico-per-30-mila-donne-lanno_0c1e9412-3d25-4638-84cb-cf4f197b2866.html