Encefalopatia Cronica Traumatica – Trovata proteina “rivelatrice” di malattia
“Ricercatori americani hanno individuato un marcatore per la diagnosi in vivo dell’Encefalopatia Cronica Traumatica. Si tratta della proteina CCL11 che, a quanto pare, si troverebbe anche nel liquido cerebrospinale. Lo studio su PLoS One
(Reuters Health) – Alcuni ricercatori degli Stati Uniti hanno scoperto una proteina che potrebbe aiutare a diagnosticare l’Encefalopatia Cronica Traumatica (Cte), una malattia neurodegenerativa che comunemente si rileva negli atleti, nei veterani militari e in chi subisce traumi cerebrali.
La Cte attualmente può essere diagnosticata solo in sede autoptica: gli scienziati dell’Università di Boston e del VA Boston Healthcare System, un gruppo di ospedali gestiti dal U.S. Department of Veterans Affairs, avevano scoperto livelli elevati di una proteina denominata CCL11 nel cervello di calciatori morti con Encefalopatia Cronica Traumatica (CTE). Tuttavia, secondo lo studio pubblicato su PLoS One, dato che la proteina CCL11 si può rilevare nel liquido cerebrospinale, è probabile che, prossimamente, sarà disponibile un metodo per diagnosticare la CTE sui pazienti che presentano una sintomatologia sospetta.
La CTE è legata a traumi ripetuti e può portare alla depressione, all’ansia e alla perdita di memoria. Lo studio ha notato che i suoi sintomi sono simili alla malattia di Alzheimer, e i medici hanno dovuto faticare per distinguere l’Alzheimer e la CTE nei pazienti. Ora, si è visto che questo specifico marcatore è presente solo nei pazienti con sospetta Cte, e non è presente nel cervello di persone sane o con malattia di Alzheimer.
La Boston University ha dato notizia di uno studio dell’estate scorsa nel quale sono stati evidenziato i segni di CTE in 110 su 111 giocatori della National Football League, deceduti. I risultati erano basati su un più ampio riesame del cervello degli ex giocatori di calcio per i segni di encefalopatia traumatica cronica…”
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Fonte: “Sindrome da demenza pugilistica. Trovata proteina “rivelatrice” di malattia”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=54246