Scompenso cardiaco – L’avvio del trattamento con sacubitril/valsartan entro tre mesi dalla diagnosi migliora esiti clinici e rimodellamento inverso
“Rispetto un inizio più tardivo di trattamento, l’avvio della somministrazione di sacubitril/valsartan entro tre mesi da una diagnosi di insufficienza cardiaca (HF) con frazione di eiezione ridotta (HFrEF) è risultato correlato a migliori esiti clinici e a un più precoce rimodellamento inverso ventricolare sinistro (LV). È quanto risulta da uno studio pubblicato su “ESC Heart Failure”
Nonostante i pazienti che avevano iniziato il trattamento con sacubitril/valsartan precocemente mostrassero una frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) inferiore al basale, sono stati osservati miglioramenti sotto forma di rimodellamento inverso LV in meno di 6 mesi, riportano gli autori, guidati da ji-Hye Oh, del Dipartimento di Cardiologia della Scuola di medicina e Istituto per le scienze mediche presso l’Università Keimyung di Daegu (Corea del Sud).
«La mortalità a un anno ha raggiunto il 20% e quella a 5 anni dal 53% al 67% dopo la diagnosi di HF. La prevalenza di HFrEF ha continuato ad aumentare nonostante i progressi nelle modalità terapeutiche per le malattie cardiovascolari, a causa di una crescente prevalenza di una popolazione sempre più anziana. Tuttavia, negli ultimi anni, la disponibilità di sacubitril/valsartan, inibitore del recettore dell’angiotensina-neprilisina, si è dimostrato sicuro ed efficace nella gestione dei pazienti con HFrEF» sottolineano gli autori.
Nello studio PARADIGM-HF, sacubitril/valsartan ha ridotto il rischio di morte e l’ospedalizzazione HF nei pazienti con HFrEF rispetto all’ACE-inibizione con enalapril. Un altro studio precedente, PIONEER-HF, ha dimostrato che il trattamento dell’HF acuta scompensata con sacubitril/valsartan conferiva una maggiore riduzione del peptide natriuretico N-terminale di tipo pro-B (NT-proBNP) rispetto a enalapril…”
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Fonte: “Scompenso cardiaco, dopo la diagnosi l’inizio precoce del trattamento con sacubitril/valsartan migliora esiti clinici e rimodellamento inverso”, PHARMASTAR