Insufficienza cardiaca – Nuove linee guida europee per la sua gestione
“Al Congresso ESC 2021 sono state presentate le nuove linee guida per la diagnosi e il trattamento dell’insufficienza cardiaca (HF) e, una delle novità più significative, è stato l’inserimento (per la prima volta, dato il recente sviluppo e accumulo di prove) degli inibitori SGLT2 (inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2), farmaci inizialmente messi a punto come antidiabetici e noti anche come gliflozine
Questa categoria di farmaci, in particolare, ricopre attualmente un ruolo di primo piano nell’algoritmo di trattamento dell’insufficienza cardiaca con ridotta frazione di eiezione (HFrEF) [frazione di eiezione <40%], dove sono considerati farmaci di prima linea insieme ad altre tre classi: ACE-Inibitori/ARNI (inibitori della neprilisina/antagonisti della angiotensina II), beta-bloccanti e inibitori del recettore dei mineralcorticoidi (MRA).
Da un lato – si legge nel documento ufficiale – la modulazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) e del sistema nervoso simpatico mediante ACE-inibitori o ARNI, beta-bloccanti e MRA ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza, ridurre il rischio di ospedalizzazioni per HF e ridurre i sintomi nei pazienti con HF.
Dall’altro, gli inibitori SGLT2 dapagliflozin ed empagliflozin – aggiunti alla terapia con ACEI/ARNI/beta-bloccanti/MRA – hanno ridotto il rischio di morte cardiovascolare (CV) e peggioramento dell’HF in pazienti con HFrEF…”
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Fonte: “Nuove linee guida europee per la gestione dell’insufficienza cardiaca, ruolo degli inibitori SGLT2 #ESC2021”, PHARMASTAR