Tumori rari – Linfoma mantellare ricaduto/refrattario, in fase 2 risultano efficaci le CAR-T brexucabtagene autoleucel
“La terapia con le cellule CAR-T brexucabtagene autoleucel continua a mostrare un beneficio sostanziale e duraturo, con un profilo di sicurezza gestibile, nei pazienti con linfoma mantellare ricaduto o refrattario. La conferma arriva dai risultati di follow-up dello studio registrativo di fase 2 ZUMA-2, presentati in occasione del 62° congresso annuale dell’ASH)
Infatti, dopo un follow-up mediano di quasi 18 mesi, il tasso di risposta complessivo (ORR) è risultato superiore al 90% e quello di risposta completa vicino al 70%.
In più, «i pazienti che raggiungono la rimessione completa mantengono la risposta nel tempo, tant’è che la mediana di sopravvivenza libera da progressione non è stata ancora raggiunta, un dato, questo, molto buono» ha sottolineato ai microfoni di PharmaStar PierLuigi Zinzani, Professore Ordinario di Ematologia presso l’Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli” dell’Università degli Studi di Bologna.
Il linfoma mantellare e il gap terapeutico da colmare
Il linfoma mantellare (o linfoma a cellule del mantello) è una rara forma di linfoma non-Hodgkin che si origina dalle cellule originarie della “zona del mantello” del linfonodo e che colpisce tipicamente i maschi di età superiore ai 60 anni.
Molti pazienti vanno incontro a una progressione della malattia dopo la terapia e questo tipo di linfoma, quando recidiva, risulta altamente aggressivo…”
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Fonte: “Linfoma mantellare ricaduto/refrattario, risposta elevata e duratura con le CAR-T brexucabtagene autoleucel (KTE-X19). #ASH20”, PHARMASTAR