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Psoriasi a placche cronica – Risankizumab migliora la qualità di vita in più del 90% pazienti

I pazienti con psoriasi a placche cronica da moderata a grave trattati con risankizumab hanno ottenuto miglioramenti significativi e duraturi della qualità della vita, che persistono per oltre 3 anni. È quanto emerge dai risultati presentati come poster al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2020

Risankizumab è un anticorpo monoclonale IgG1 umanizzato che inibisce specificamente l’interleuchina-23 (IL-23), che svolge un ruolo chiave nella patogenesi della psoriasi. Viene somministrato tramite iniezione sottocutanea una volta ogni tre mesi. Può aiutare a tenere sotto controllo le cellule responsabili del processo infiammatorio della psoriasi, con un impatto minimo sul sistema immunitario. In precedenza ha dimostrato un’efficacia superiore rispetto a placebo, adalimumab, ustekinumab e secukinumab nei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave.

Le lesioni psoriasiche possono essere associate a prurito e dolore e in alcuni casi sanguinamento, sintomi che molto spesso interferiscono con la vita lavorativa, sociale e personale di chi ne è affetto. Secondo l’Oms i casi gravi incidono sulla salute e sulla qualità di vita del paziente in misura simile ad altre malattie croniche.

A seconda della gravità e della localizzazione delle lesioni, chi soffre di psoriasi può provare un decido disagio fisico e disabilità. Il prurito e il dolore possono interferire con molte normali attività quotidiane, come la cura di sé o il sonno. La presenza di chiazze sulle mani o sui piedi può impedire al paziente di svolgere determinate professioni, alcune attività sportive e talvolta anche il semplice relazionarsi con gli altri.

«La psoriasi è una malattia cronica ad alto impatto emotivo e sociale. Per questo motivo chi soffre della forma da moderata a grave ha bisogno di opzioni terapeutiche che aiutino non solo a rendere la pelle rapidamente libera da lesioni, ma il cui effetto duri nel tempo, così da influenzare positivamente la loro qualità di vita» ha affermato Raquel Rivera del Servizio di Dermatologia dell’Ospedale Universitario 12 de Octubre di Madrid.

Il trattamento continuo con risankizumab in precedenza aveva già dimostrato di aumentare la percentuale di pazienti con un punteggio di 0 o 1 (che indica l’assenza di impatto sulla qualità di vita del paziente) nel Dermatology Life Quality Index (DLQI) dall’1% al basale al 78% alla settimana 52, un trend che si è mantenuto fino alla settimana 124.

Analisi dello studio LIMMitless
L’analisi dello studio di estensione in aperto LIMMitless, di fase III, che valutava la sicurezza e l’efficacia di risankizumab per il mantenimento nella psoriasi a placche da moderata a grave, ha permesso anche di caratterizzare le modifiche del DLQI a lungo termine e determinare se i miglioramenti si mantenessero fino a 172 settimane di trattamento…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Risankizumab migliora la qualità di vita in più del 90% pazienti con psoriasi a placche cronica #EADV2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//dermatologia/risankizumab-migliora-la-qualit-di-vita-in-molti-pazienti-con-psoriasi-a-placche-cronica-eadv2020-33966