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HIV – Le novità della terapia antiretrovirale

Negli ultimi anni sono state introdotte molte novità nella terapia antiretrovirale per il trattamento dell’infezione dell’HIV e le pipeline delle aziende farmaceutiche ne annunciano molte altre. Dalla terapia antiretrovirale a due farmaci (noto con la sigla internazionale 2DR), ai farmaci iniettabili long-acting. Ne ha parlato il Prof. Anton Pozniak, clinical research LSHTM, Chelsea and Westminster Hospital durante il congresso ICAR 2020

La comunità scientifica dovrà comprendere se le linee guida attuali siano appropriate per il futuro. Quale sarà la popolazione HIV positiva nei prossimi dieci anni in Europa?
Uno studio della coorte Athena, ha stimato che, entro il 2030, il 73% dei pazienti HIV positivi avrà un’età maggiore di 50 anni, con una età mediana di 56 anni. Inoltre, circa l’84% dei pazienti avrà una comorbidità e di questi il 28% ne avrà più di 3; circa il 54% assumerà un’altra terapia oltre alla terapia antiretrovirale.

I risultati di questo studio mostrano una fotografia della popolazione HIV positiva europea che si dovrebbe tenere in considerazione quando si decideranno le linee guida sul trattamento dell’infezione da HIV del futuro.
Con l’aumentare dell’età media dei pazienti HIV, si dovranno affrontare tematiche come aumento delle comorbidità, la polifarmacia e aumento di interazioni tra i farmaci.

E’ importante considerare anche che con l’aumentare dell’età viene modificato anche il metabolismo epatico, sarebbe quindi utili realizzare dei trial clinici che prendano in esame una popolazione più rappresentativa della popolazione HIV del futuro (over 60).
Data l’elevata polifarmacia, sarà cruciale tenere in considerazione l’interazione farmacologica.

Negli ultimi anni la scelta della terapia antiretrovirale è stata guidata dall’evitare una possibile tossicità farmacologica data da alcune molecole (i.e. abacavir, tenofovir ed efavirenz), convergendo verso terapie basate su regimi INSTI (inibitori delle integrasi) e su tenofovir alafenamide (TAF).

Alcuni recenti studi hanno osservato un aumento di peso associato all’utilizzo di INSTI e di TAF. Anche se non è ancora nota la patogenesi e non esistono dati che dimostrino l’effetto diretto di questi regimi sull’aumento di peso si rende necessario approfondire queste evidenze nel caso si volessero utilizzare questi regimi in pazienti diabetici o ipertesi.

‘Le linee guida EACS sono appropriate per la popolazione HIV positive che tratteremo nei prossimi dieci anni? Tengono conto della polifarmacia, dell’interazione farmacologica e della tossicità?
Abbiamo bisogno di disegnare dei trial clinici registrativi che arruolino una popolazione più rappresentativa della popolazione HIV europea e mondiale ‘ commenta il prof. Prof. Anton Pozniak, clinical research LSHTM, Chelsea and Westminster.
Purtroppo, i trial di fase 3 sulla terapia antiretrovirale non rappresentano la popolazione realmente infetta da HIV…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Visions of ART: le nuove vesti della terapia antiretrovirale per il trattamento dell’HIV. #ICAR2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//altre-news/visions-of-art-le-nuove-vesti-della-terapia-antiretrovirale-per-il-trattamento-dellhiv-icar2020-33760