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Maculopatie – Malattie che non possono “attendere”

Tante le criticità, dal sistema di cure con accessi frammentati, diversi attori e differenti approcci, a una scarsa disponibilità di dati a livello epidemiologico ed economico, fino a ritardi tra prima diagnosi e inizio del trattamento farmacologico che possono portare a danni irreversibili alla vista dei pazienti con un deterioramento della autosufficienza e della qualità di vita. È quanto emerge da un confronto tra esperti organizzato da Quotidiano Sanità, con il sostegno non condizionante di Allergan una società del gruppo AbbVie

14 OTT – Minore autosufficienza e un maggior isolamento con conseguenti problematiche di carattere clinico, economico e sociale.
È questo lo status di quanti perdono irreversibilmente la propria capacità visiva che si traduce in una riduzione del 60% della qualità di vita per le persone con cecità legale accertata.

Una vita quindi tutta in salita che si complica ancora di più quando si è anziani o affetti da patologia cronica: le principali cause di perdita irreversibile della capacità visiva sono infatti oltre alla cataratta e al glaucoma, la degenerazione maculare senile (DMS), patologia multifattoriale strettamente legata all’età e l’edema maculare diabetico (DME), una complicanza oculare legata al diabete. Queste ultime sono in costante crescita – da un lato per l’invecchiamento della popolazione dall’altro per la drammatica prevalenza del diabete in Italia e nel mondo. Anche seprofondamente diverse, condividono alcune importanti sfide: dalla gestione terapeutica, al percorso organizzativo di presa in carico fino al burden economico. Aspetti che a tutt’oggi rischiano di generare non poche criticità se trascurati.

Sono infatti molteplici ed eterogenei i nodi al pettine: un sistema di cure che mostra accessi frammentati con diversi attori e differenti approcci alle patologie; una scarsa disponibilità di dati nazionali e locali a livello epidemiologico ed economico; ritardi tra la prima diagnosi e l’inizio del trattamento farmacologico che possono portare a danni irreversibili alla vista dei pazienti con un conseguente deterioramento della autosufficienza e della loro Quality of Life.

E ancora, lunghe liste di attesa e difficoltà di accesso a visite oculistiche ed esami strumentali; difficoltà dei pazienti di aderire e rispettare schemi posologici difficili da seguire (alcune terapie possono richiedere trattamenti mensili) che mal si sposano con le esigenze di pazienti anziani e/o dei loro caregiver, ma anche con la capacità organizzativa delle unità di oculistica e delle strutture sanitarie più in generale.
Insomma, una matassa di criticità difficile da dipanare che l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha reso ancora più ingarbugliata portando nei tre mesi successivi all’inizio della pandemia ad una riduzione del 25% degli interventi e delle visite oculistiche (circa 250 mila interventi e 3 milioni e mezzo di visite oculistiche cancellate o rimandate). E nei mesi successivi ad un ulteriore appesantimento del carico assistenziale e degli accessi.

Per fare il punto su queste patologie, informare stakeholder e cittadini e soprattutto capire come individuare soluzioni di governance che consentano di rispondere alle necessità diagnostico/terapeutico, Quotidiano Sanità, con il sostegno non condizionante di Allergan an AbbVie Company, ha organizzato un confronto tra esperti.

A puntare i riflettori sulle maculopatie Fulvio Moirano, esperto della sanità Regionale, Giovanni Monchiero, esperto di Management in Sanità, Teresa Petrangolini rappresentante/portavoce del vissuto del paziente, Federico Ricci responsabile del Centro diagnosi e cura Degenerazione maculare senile e patologie retiniche cecitanti Uosd Patologie Croniche Degenerative Oftalmiche di Tor Vergata, Giovanni Staurenghi, Direttore Uoc clinica oculistica Ospedale Sacco di Milano e Federico Spandonaro esperto di Economia Sanitaria della Facoltà di Economia di Tor Vergata e Presidente Crea Sanità.

Un incontro dal quale è emersa con chiarezza la necessità di mettere mano con decisone all’organizzazione del sistema di cure a partire da un restyling del controllo delle liste di attesa e dare così priorità alle prestazioni fondamentali per preservare la vista. Servirebbero poi linee guida ministeriali per…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Maculopatie. Patologie che non possono essere “trascurate”,” Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=88724