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Tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) – La radioterapia post-operatoria ( PORT) non aumenta la sopravvivenza

La radioterapia post-operatoria (PORT) utilizzata nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) dopo la resezione completa e dopo la chemioterapia (neo) adiuvante non fornisce miglioramenti statisticamente significativi a tre anni in termini di sopravvivenza libera dalla malattia (DFS). Lo dimostrano i dati dello studio di fase III LungART, presentato al Congresso virtuale ESMO2020

Questi risultati danno alla comunità oncologica una risposta a lungo attesa. L’efficacia della PORT in pazienti con NSCLC sottoposti a resezione completa è stata oggetto di dibattito per molti anni, da quando una meta-analisi nel 1998 aveva messo in dubbio i benefici della radioterapia in questo setting di pazienti. Tuttavia, studi più recenti avevano mostrato che la radioterapia moderna poteva fornire dei benefici. C’era quindi una forte necessità di condurre un ampio studio randomizzato per valutare il ruolo della moderna PORT in pazienti con un tumore trattato in modo adeguato con la chirurgia.

Questo studio fornisce dati più solidi per aiutare i medici a decidere la migliore strategia di trattamento per questi pazienti.

Lo studio presentato all’ESMO
LungART è uno studio multi-istituzionale randomizzato di fase III, che ha confrontato l’utilizzo della PORT mediastinica (54 Gy/27-30 frazioni) rispetto al non utilizzo della radioterapia. I pazienti erano idonei a ricevere la PORT se erano PS 0-2, avevano una resezione completa con esplorazione dei linfonodi, una malattia N2 provata; era permessa una chemioterapia (neo)-adiuvante precedente. Il principale endpoint era la sopravvivenza libera da malattia (DFS).

In totale, 501 pazienti sono stati inclusi nell’analisi intention-to-treat, di cui 252 hanno ricevuto la PORT per cinque settimane e 249 sono stati arruolati nel braccio di controllo (senza PORT). L’analisi di sicurezza è stata effettuata su 487 pazienti.

La DFS era del 47,1% nel gruppo sottoposto a PORT e del 43,8% nel braccio di controllo. La differenza non era statisticamente significativa e l’HR era di 0,85 per i pazienti che avevano ricevuto la PORT rispetto ai controlli. La sopravvivenza globale a tre anni era del 66,5% (IC al 95% = [59;73]) nei pazienti nel braccio PORT rispetto al 68,5% (95% CI = [61;75]) nel braccio di controllo.

La tossicità cardiopolmonare Gr 3-5 precoce e tardiva è stata osservata rispettivamente nel 7 e 20% dei pazienti sottoposti a PORT contro il 3,2 e il 7,7% dei pazienti non sottoposti a radioterapia.

Il commento degli esperti
“LaPORT non può essere raccomandato per tutti i pazienti con NSCLC di stadio II e III con coinvolgimento dei linfonodi mediastinici, ma potrebbe essere utile per alcuni pazienti perché riduce il tasso di ricaduta del 50%. Bisogna poi considerare il rischio di una tossicità cardiopolmonare eccessiva…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore del polmone: la PORT, radioterapia post-operatoria, non aumenta la sopravvivenza #ESMO20”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//oncoemato/tumore-del-polmone-la-port-radioterapia-post-operatoria-non-aumenta-la-sopravvivenza-esmo20-33335