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Sindrome di Majeed

Sinonimo: Osteomielite cronica ricorrente multifocale – anemia diseritropoietica congenita – dermatosi neutrofila

Definizione

La sindrome di Majeed è una malattia multisistemica rara di origine genetica, caratterizzata da osteomielite cronica multifocale ricorrente, anemia diseritropoietica congenita, talvolta associate a dermatosi neutrofila.

Dati epidemiologici

La malattia è molto rara. Sono stati descritti quattordici casi nati da famiglie consanguinee nel Medio-oriente, India e Spagna.

Descrizione clinica

Di solito la malattia esordisce nei primi due anni di vita con dolore osseo; è possibile anche un esordio più tardivo durante l’infanzia (da 1 mese a 8 anni). L’osteomielite cronica multifocale ricorrente (CRMO) associata alla sindrome di Majeed in genere è più grave della CRMO non sindromica, è maggiormente persistente e presenta remissioni brevi e crisi acute più frequenti. Può associarsi alla febbre, a dolori articolari, a ritardo dell’età ossea e della crescita, bassa statura nell’età adulta e contratture in flessione. Inoltre, i pazienti presentano anemia ipocromica microcitica con diseritropoiesi, evidenziata in 11 su 11 biopsie del midollo osseo. Nella metà dei casi, l’anemia è lieve, mentre l’altra metà richiede una o più trasfusioni. A due pazienti affetti dalla sindrome di Majeed è stata diagnosticata una dermatosi neutrofila infiammatoria (sindrome di Sweet). Altri segni clinici sono il ritardo dello sviluppo, l’epatomegalia, la neutropenia e l’ittero colestatico transitorio. Il decorso della malattia è cronico, con un impatto significativo sulla qualità della vita.

Dati eziologici

La sindrome di Majeed è causata da una mutazione nel gene LPIN2 (18p11.31), che codifica la fosfatidato-fosfatasi LPIN2 (lipina-2), che svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo dei lipidi. Studi recenti hanno dimostrato che la lipina-2 regola negativamente l’inflammasoma NLRP3.

Metodi diagnostici

La diagnosi si basa sui segni clinici caratteristici e sui test molecolari che evidenziano la mutazione patogenetica. L’osteomielite può essere diagnosticata con radiografie dello scheletro, ma può essere necessaria la risonanza magnetica (RMN) per confermare la diagnosi. Possono anche essere necessarie le biopsie ossee, del midollo osseo e della cute.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale si pone con la malattia di Caffey, la sindrome SAPHO, la CRMO non sindromica, il deficit dell’antagonista del recettore dell’interleuchina 1 (DIRA) e l’immunodeficienza.

Diagnosi prenatale

La diagnosi prenatale è possibile nelle famiglie affette che presentano una mutazione patogenetica nota.

Consulenza genetica

La trasmissione è autosomica recessiva. La consulenza genetica informa i genitori di un bambino affetto del rischio di ricorrenza del 25%.

Presa in carico e trattamento

Il trattamento è sintomatico. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono la principale opzione terapeutica per la CRMO non sindromica, ma non consentono di controllare l’infiammazione ossea nei pazienti con sindrome di Majeed. È possibile utilizzare i corticosteroidi per controllare la CRMO e la dermatosi infiammatoria; tuttavia questi farmaci hanno una serie di effetti collaterali che ne limitano l’uso nei trattamenti prolungati. In pochi casi il methotrexate, con o senza pamidronato, ha portato miglioramenti lievi o moderati. Gli inibitori del TNF sono stati usati in 2 bambini senza benefici significativi. L’inibizione di IL-1 beta sembra maggiormente promettente, con la scomparsa dei sintomi, la normalizzazione dei marcatori dell’infiammazione nel sangue e la normalizzazione delle lesioni ossee evidenti alle radiografie in 4 pazienti su 4 trattati.

Prognosi

La prognosi in genere è sfavorevole a causa dei sintomi ossei ed ematologici progressivi. Tuttavia, gli esiti migliorano con i trattamenti più aggressivi. Sono disponibili poche informazioni sugli esiti a lungo termine nei pazienti trattati con inibitori di IL-1 beta, ma il follow-up a breve termine ha evidenziato una risposta clinica durevole a questa classe biologica.

Tratto da: https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?Lng=IT&Expert=77297