Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Rischio ictus – La pressione alta va abbassata presto piuttosto che «troppo»

Prima si inizia più si scongiura il rischio d’ictus. Se invece si interviene tardi meglio non ridurla eccessivamente. Successo quando il danno d’organo non c’è o è reversibile

Quindici milioni di italiani, cioè il 30-40 per cento degli adulti. Tanti sono i nostri connazionali con la pressione alta, un problema che ogni anno provoca 280mila morti solo nel nostro Paese: lo hanno ricordato gli esperti della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA). Cercando anche di fare chiarezza sulle strategie per combatterlo: non è sempre opportuno, per esempio, accanirsi ad abbassare tanto la pressione con i farmaci. Lo ha sottolineato uno studio pubblicato su The Lancet, nato dalla revisione di due diverse ricerche che hanno complessivamente seguito quasi 31mila pazienti di 40 Paesi per poco meno di cinque anni: tutti soggetti ad altissimo rischio cardiovascolare perché spesso già vittime di infarti o ictus, in alcuni casi neppure ipertesi.

Non abbassarla troppo

Sottoposti a una terapia per abbassare la pressione con l’intento di tenerla al minimo possibile, non tutti hanno tratto un gran giovamento dal trattamento “intensivo”: la terapia riduceva la probabilità di andare incontro a un evento cardiovascolare, ma il pericolo risaliva quando si scendeva al di sotto di 120 millimetri di mercurio per la massima e 70 per la minima. Non si stupisce Gianfranco Parati, presidente SIIA, che osserva: «Parliamo di pazienti già affetti da patologie cardiovascolari, con le arterie molto rigide e ricche di depositi di calcio: persone cioè con una scarsa capacità di auto-regolare il flusso sanguigno e adattare i vasi alle diverse condizioni per mantenerlo costante. In questi soggetti un calo eccessivo della pressione non viene compensato, il sistema è come “ingessato” e si rischia una riduzione pericolosa della perfusione degli organi che può portare a conseguenze gravi». Una persona giovane (i partecipanti agli studi analizzati erano tutti over 55) e in maggior salute non patirebbe perciò le stesse conseguenze da un calo pressorio considerevole ottenuto con i farmaci.

Meno casi di infarto e ictus

A quale “numero” bisogna dunque mirare per star tranquilli? Parati ha cercato di dare una risposta a questo e altri interrogativi-chiave in tema di pressione alta con una serie di dieci meta-analisi pubblicate sul Journal of Hypertension, condotte rianalizzando i dati di innumerevoli studi; valutando pazienti ipertesi ma senza infarto, scompenso cardiaco o altre gravi patologie, si è visto per esempio che la terapia offre vantaggi cardiovascolari quando si scenda sotto i 150, i 140 ma anche i 130 di massima…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “La pressione alta va abbassata presto piuttosto che «troppo»”, CORRIERE DELLA SERA / CARDIOLOGIA

Tratto da: https://www.corriere.it/salute/cardiologia/20_agosto_11/pressione-alta-va-abbassata-presto-piuttosto-che-troppo-5fb11d24-6302-11e7-8724-0d53d361406e.shtml