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Coronavirus, Veneto – Perché i contagiati perdono sino all’88 per cento del gusto

Evidenziate difficoltà nell’identificare aromi diversi come dolce, salato o amaro: causa indiretta la perdita dell’olfatto, “porta d’ingresso” di molti virus respiratori al sistema nervoso centrale

PADOVA. Oltre il 60% dei pazienti con diagnosi di Covid-19 perde completamente l’olfatto e una percentuale ancora più elevata (88%) soffre di un certo grado di alterazione del gusto. È quanto emerge dal primo studio multicentrico pubblicato finora sulla presenza di questi sintomi in pazienti con infezione da coronavirus lieve o moderata. Le conclusioni dello studio sono state pubblicate sulla rivista «European Archives of Oto-Rhino-Laryngology» e sono state condotte dal gruppo coordinato dal prof. Cosimo de Filippis, Direttore della Scuola di Specializzazione in Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova., insieme al gruppo Young Investigators della International Federation of Otorhinolaryngology Societies (Yo-Ifos), e ad altre società europee.
Nel gruppo di ricerca ci sono specialisti dell’Unità Operativa di Foniatria e Audiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, coordinati dal prof. Cosimo de Filippis.
«In totale, sono stati analizzati 417 pazienti provenienti da 12 ospedali in 4 diversi paesi (Spagna, Belgio, Francia e Italia) – spiega il prof de Filippis -.  Dallo studio emerge che il 79% dei pazienti analizzati non presentava sintomi come ostruzione nasale o naso che cola, sintomi comunemente associati ad altre infezioni virali a livello nasale. È inoltre significativa, maggiore del 60%, come già detto, l’alterazione dell’olfatto, e in questa percentuale la maggiore propensione delle donne. Per quanto riguarda il gusto, l’88% dei pazienti ha riscontrato difficoltà nell’identificare aromi diversi come dolce, salato o amaro. I dati clinici provenienti dal continente asiatico hanno evidenziato come sintomi frequenti febbre, tosse, mancanza di respiro, secrezioni spesse, dolori muscolari o articolari, diarrea, mal di testa, mal di gola o naso che cola. La maggior parte dei sapori che avvertiamo è percepita attraverso il naso più che attraverso la lingua. I sapori si diffondono nel cavo orale e producono una sensazione mista di percezione gustativa e olfattiva, responsabile della più ampia percezione del gusto.
 La perdita del gusto è dunque una naturale conseguenza della perdita dell’olfatto. Tuttavia abbiamo visto come la diffusione di Covid-19 in Italia, Spagna e in Europa sia stata accompagnata da due nuovi sintomi come l’alterazione del senso dell’olfatto e del gusto. Fino ad ora, erano state descritte solo alterazioni dell’olfatto associate all’infezione da altri virus, come il virus Epstein-Barr, la parainfluenza, il rinovirus o persino altri virus della famiglia dei coronavirus. Esistono diverse ipotesi che potrebbero spiegare perché i pazienti nel continente europeo con il Covid-19 abbiano sviluppato sintomi sensoriali nell’area del naso e della gola: la predisposizione alla malattia di alcuni individui o le mutazioni genetiche subite dal virus recentemente descritte anche da alcuni ricercatori italiani. Al momento, ovviamente, i risultati sono preliminari e non consentono ancora di comprendere appieno il significato di questo sintomo nella malattia o la percentuale di pazienti che sono riusciti a recuperare. Tuttavia, il loro monitoraggio ci aiuterà a raccogliere una maggiore quantità di dati per offrire informazioni corrette e soprattutto indicazioni terapeutiche ai nostri pazienti.»
Un altro importante contributo scientifico è stato apportato dal Prof. Cosimo de Filippis in collaborazione con il dott. Andrea Lovato sempre del gruppo Treviso-Università di Padova con la pubblicazione del “Ear, Nose & Throat Journal” che ha effettuato una metanalisi su più di 1500 pazienti Covid 19. Questa revisione ha evidenziato una prevalenza significativa dei sintomi come mal di gola, naso chiuso, perdita di olfatto, alterazione del gusto, confermando i dati del precedente lavoro.
È tuttavia noto che la via olfattiva rappresenti la porta d’ingresso di diversi virus respiratori al sistema nervoso centrale, quali herpes virus 1 e 6, virus della rabbia e dell’influenza. Uno studio recente ha mostrato che il sistema olfattivo potrebbe rappresentare una via di accesso privilegiata al nostro organismo per alcuni coronavirus e questo potrebbe verificarsi anche con SARS-CoV-2 responsabile di COVID-19.
L’epitelio olfattivo, infatti, ospita anche terminazioni del nervo trigemino, attraverso le quali il virus potrebbe guadagnare l’accesso all’encefalo.
«Stiamo sviluppando un progetto in collaborazione con virologi, neurologi e neuroradiologi – dice de Filippis – proprio con l’obiettivo di identificare i pazienti in cui questo meccanismo può aver avuto luogo…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Lo studio in Veneto: perché i contagiati da Coronavirus perdono sino all’88 per cento del gusto”, il mattino di Padova
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