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Riabilitazione – Nuove linee di indirizzo per percorsi appropriati tra ospedale e territorio e per l’accesso ai ricoveri

Linee guida (del 1998) e Piano di indirizzo (2011) non sono bastati per rendere omogenea l’attività riabilitativa in tutte le Regioni. Ed ecco allora le nuove linee di indirizzo per realizzare percorsi appropriati dall’ospedale al territorio, nei day hospital e negli ambulatori, a domicilio e fino alla riabilitazione sociosanitaria. E per l’appropriatezza dei ricoveri entrano in gioco otto definizioni e un Gruppo Tecnico  per la prima sperimentazione del metodo. Se ne riparlerà però alla prossima Stato Regioni per un rinvio legato a un approfondimento tecnico delle intese. LE LINEE DI INDIRIZZO – IL DOCUMENTO SULL’APPROPRIATEZZA DEI RICOVERI

La riabilitazione è il terzo pilastro del sistema sanitario, accanto  alla  prevenzione  e alla cura, per le attività di tutela della salute dei cittadini. E per questo la Stato Regioni ha deciso di sottoscrivere un accordo sulle “Linee di indirizzo per la individuazione di percorsi appropriati nella rete di riabilitazione”.

Ma non solo. In Stato Regioni c’è anche l’intesa sui “Criteri di appropriatezza dell’accesso ai ricoveri di riabilitazione ospedaliera”.
Entrambi gli argomenti però nella seduta del 20 febbraio sono stati rinviati per ulteriori approfondimenti a livello tecnico.
Ecco cosa contengono – per ora – i testi.

Le linee di indirizzo

Le Linee guida sulla riabilitazione ci sono fin dal 1998  e distinguono tra:

1. attività sanitarie di riabilitazione: che comprendono gli interventi valutativi,  diagnostici, terapeutici e le altre procedure finalizzate a superare, contenere o minimizzare la disabilità e la limitazione delle attività (muoversi, camminare, parlare, vestirsi, mangiare, comunicare, lavorare, ecc);

2. attività di riabilitazione sociale: le azioni e gli interventi finalizzati a garantire al disabile la massima partecipazione possibile alla vita sociale con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative, indipendentemente dalla gravità delle menomazioni e delle disabilità irreversibili, al fine di contenere la condizione di handicap;

3. Le stesse linee guida sottolineano la necessità di una stretta integrazione tra i due momenti, con la connessione dei programmi di intervento sanitario, finalizzati a sviluppare tutte le risorse potenziali dell’individuo, con gli interventi sociali orientati a sviluppare e rendere disponibili le risorse e le potenzialità ambientali. Analogamente, risulta necessaria una integrazione organica degli interventi e dei servizi sociali e sanitari con quelli scolastici, professionali e lavorativi da perseguire con l’offerta di opportunità nei diversi stadi ed ambiti della vita, dalla prima infanzia all’età adulta e anziana, nella scuola, nella qualificazione professionale, nel lavo ro, sia sotto il profilo del primo inserimento che del reinserimento.

Tuttavia non sono state sufficienti a definire quelli che dovevano essere gli outcome degli interventi stessi e nemmeno a fornire adeguati strumenti di valutazione dell’appropriatezza delle attività erogate a favore della persona, per rispondere meglio alle sue esigenze di salute ed ai suoi bisogni sociali.
Inoltre, non tutte le realtà regionali le hanno applicate e le Regioni che lo hanno fatto, lo hanno fatto in maniera disomogenea, trattando il tema nei piani sanitari ma, spesso, senza identificare una strategia coerente e organica del sistema riabilitativo.

E anche il Piano di Indirizzo del 2011 risulta, disomogeneo. Oggi le stesse prestazioni hanno una molteplicità di denominazioni, con la difficoltà di riportare a sistema gli interventi e di offrire correttezza e appropriatezza nelle risposte ai bisogni espressi dai cittadini.

E anche dal punto di vista economico c’è una pluralità di tariffazioni diverse anche all’interno della stessa regione…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Stato Regioni 3/. Riabilitazione: nuove linee di indirizzo per percorsi appropriati tra ospedale e territorio e per l’accesso ai ricoveri”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=81499