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Sindrome di down – I risultati dell’indagine “Ora parlo io” di Coordown. Il 46,5% ha una vita affettiva, ma restano timori e tabù

Lanciata in Italia e ora disponibile in 6 lingue, l’indagine raccogliere opinioni dirette su lavoro, scuola e vita sociale. E proprio dalle domande sulla vita affettiva emerge quanto sia centrale il tema dell’amore: un’esperienza fortemente desiderata e percepita come possibile, ma che dimostra quanto ancora resti un bisogno insoddisfatto, anche a causa dei condizionamenti sociali. E così, se il 75% delle persone con sindrome di Down che non ha una vita affettiva vorrebbe averla, solo il 68% pensa di poterla effettivamente realizzare. Il sesso resta un tabù

13 FEB – Hai una fidanzata o un fidanzato? Solo il 46,5% delle persone con sindrome di Down che ha partecipato al questionario “Ora Parlo Io!” di CoorDown ha affermato di vivere questa esperienza. Tra chi invece non ha una vita affettiva il 68% pensa di poterla effettivamente avere, ma oltre il 75% la desidera. Emerge, insomma, ancora un certo timore e insoddisfazione dalla fotografia sull’amore e la vita sessuale scattata dalla prima indagine nazionale condotta in Italia da CoorDown su 650 persone con sindrome di Down. L’indagine riguarda lavoro, scuola e vita sociale, ma proprio le domande sulla vita affettiva rivelano quanto sia importante e centrale il tema dell’amore: un’esperienza fortemente desiderata e percepita come possibile, ma che dimostra quanto ancora resti un bisogno insoddisfatto, a causa dei condizionamenti sociali, dalla cultura dominante e anche dai familiari.

Le altre domande poste dal sondaggio “Ora Parlo Io!” fotografano lo scarto che c’è tra quello che le persone con sindrome di Down vorrebbero fare e quello che pensano di poter fare nella realtà. Ad esempio, l’88% di esse pensa che potrebbe sposarsi, ma solo il 66,5% osa esprimere questo desiderio.

“In effetti – spiega l’associazione nella nota che illustra i principali risultati dell’indagine, ancora in corso, fino al 29 febbraio -, le coppie che si sposano si contano sulle dita di una mano tanto da finire sotto la luce dei riflettori, nell’opinione degli intervistati e rispetto ai loro desideri dovrebbe essere una possibilità alla portata di tutti. Le risposte dimostrano chiaramente che i loro pensieri e le loro aspirazioni sono distanti da quello che pensano i genitori, dalla percezione che ne ha la società e che restano distanti purtroppo anche le opportunità che gli vengono date. I dati ci dicono chiaramente che l’obiettivo di ascoltare pienamente i loro desideri è ancora lontano, ed è nostro compito lavorare per far rispettare le loro aspirazioni e decisioni”.

Il tema della vita amorosa e sessuale resta comunque un tabù, molti infatti non hanno risposto alle domande riguardanti il desiderio di fare l’amore e poi di avere figli…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sindrome di down. Il 46,5% ha una vita affettiva, ma restano timori e tabù. I risultati dell’indagine “Ora parlo io” di Coordown”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=81285