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Farmacoterapia antipertensiva – La decisione sull’iniziarla o meno guidata dai biomarcatori cardiaci

L’incorporazione di biomarcatori cardiaci negli attuali processi decisionali basati sulle linee guida in merito all’avvio di un trattamento con farmaci antipertensivi in pazienti con pressione arteriosa (PA) lieve o moderata precedentemente non trattata porta a un adattamento più appropriato e selettivo del controllo intensivo della PA rispetto al vero rischio per il paziente. È il messaggio-chiave di uno studio presentato a Philadelphia nel corso dell’ultimo congresso dell’American Heart Association (AHA)

Il problema, ha riferito Ambarish Pandey (cardiologo presso il Southwestern Medical Center dell’Università del Texas, a Dallas) sta nel fatto che le linee guida per la pressione arteriosa dell’American College of Cardiology (ACC)/AHA del 2017 raccomandano di incorporare il calcolatore di rischio ASCVD (ACC/AHA 10-Year Atherosclerotic Cardiovascular Disease) nel processo decisionale sull’avvio della terapia farmacologica antipertensiva in pazienti con ipertensione di stadio 1 (130-139/80-89 mm Hg), ma il calcolatore del rischio non tiene conto del rischio di insufficienza cardiaca.

Tuttavia, il principale vantaggio dell’abbassamento intensivo dell’AP è di gran lunga la riduzione del rischio di sviluppare insufficienza cardiaca, come dimostrato nello studio SPRINT, che ha dimostrato che l’abbassamento intensivo dell’AP ha ottenuto una riduzione del rischio molto maggiore nell’insufficienza cardiaca di nuova insorgenza rispetto agli eventi cardiovascolari aterosclerotici .

Peptide natriuretico cerebrale N-terminale e troponina cardiaca T ad alta sensibilità
Pertanto, sono necessarie strategie migliori per guidare la terapia antipertensiva. E qui sta la logica per incorporare nella valutazione del rischio i valori di un individuo per il peptide natriuretico cerebrale  N-terminale (NT-proBNP), che riflette lo stress miocardico cronico, e la troponina cardiaca T ad alta sensibilità (hs-cTnT), che quando è elevata segnala danno miocardico…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Decidere se iniziare una farmacoterapia antipertensiva? Meglio se guidati da biomarcatori cardiaci”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/cardio/decidere-se-iniziare-una-farmacoterapia-antipertensiva-meglio-se-guidati-da-biomarcatori-cardiaci-31288