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Malattie neurodegenerative, Bologna – Cresce il Tecnopolo “Rita Levi-Montalcini”

Ozzano dell’Emilia – La ricerca in Emilia-Romagna taglia un nuovo traguardo”: è stato inaugurato ieri – “alla presenza dell’Assessore all’università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna Patrizio Bianchi, del Rettore

dell’Università di Bologna Francesco Ubertini, dell’Assessore al lavoro del Comune di Bologna Marco Lombardo e del sindaco di Ozzano Luca Lelli – l’ampliamento del Tecnopolo di Bologna “Rita Levi-Montalcini”, con sede a Ozzano dell’Emilia.

Con una superficie di 750 mq, la struttura potrà godere di nuovi laboratori e strumentazione sempre più all’avanguardia per la ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative. La gestione del Tecnopolo è da sempre affidata alla Fondazione Iret: ente di ricerca scientifica indipendente e nonprofit, guidato dalle docenti universitarie – allieve e collaboratrici per quindici anni di Rita Levi Montalcini – Laura Calzà e Luciana Giardino, rispettivamente direttore scientifico e presidente della Fondazione.

Le malattie neurodegenerative rappresentano infatti una delle emergenze sociali, spesso sottovalutata, del ventunesimo secolo. La demenza di Alzheimer colpisce circa 900mila persone in Italia, il morbo di Parkinson 250mila, la sclerosi multipla un abitante ogni 1.100, tra i 15 e i 50 anni; inoltre, le tendenze demografiche e i cambiamenti negli stili di vita porteranno inevitabilmente a un’esplosione del problema nei prossimi decenni: l’impatto sociale e i costi saranno elevatissimi, al punto da mettere a repentaglio la sostenibilità dei sistemi di welfare.

In quello che si configura dunque come un settore di ricerca fondamentale, Fondazione Iret ha compiuto in questi anni importanti passi avanti. Sulla malattia di Alzheimer: Iret lavora sulle fasi precliniche della patologia, individuando i segnali di allarme precoce, legati ad esempio ad alterazioni del linguaggio e difetti cognitivi sfumati, con il fine di sviluppare strategie terapeutiche che ritardino il più possibile la comparsa dei sintomi.

Sulla riparazione della mielina: i ricercatori del laboratorio di Ozzano hanno chiarito alcuni meccanismi chiave che consentono a cellule staminali e precursori endogeni di trasformarsi in cellule capaci di riparare lesioni infiammatorie e traumatiche.

Nel raggiungimento degli obiettivi, determinante è il ruolo delle più recenti tecnologie a disposizione dei ricercatori del tecnopolo, da un’avanzatissima postazione dello studio del comportamento spontaneo-cognitivo e sensitivo-motorio a strumenti di amplificazione e quantificazione del DNA, fino a sofisticati microscopi che, grazie ai raggi laser, permettono di studiare le cellule vive a un’eccezionale risoluzione, arrivando al cuore delle molecole.

Queste tecnologie e conoscenze sono state inoltre ottimizzate per lo sviluppo di terapie innovative, anche al servizio della ricerca industriale…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Malattie neurodegenerative, cresce il Tecnopolo di Bologna “Rita Levi-Montalcini”,” insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/malattie-neurodegenerative-cresce-il-tecnopolo-di-bologna-rita-levi-montalcini/