Tumori rari – Linfoma non Hodgkin indolente, sopravvivenza prolungata con obinutuzumab più bendamustina
“In pazienti affetti da linfoma non Hodgkin indolente risultato refrattario a rituximab, la combinazione dell’anticorpo anti-CD20 obinutuzumab più bendamustina ha ridotto del 43% il rischio di progressione o morte rispetto alla sola bendamustina. È questo uno dei risultati chiave dell’analisi finale dello studio GADOLIN, presentata a Orlando durante il 61° convegno annuale dell’American Society of Hematology (ASH)
Nei pazienti con linfoma follicolare trattati con la combinazione obinutuzumab più bendamustina la riduzione del rischio di progressione o decesso è risultata del 49%.
Inoltre, la combinazione dei due farmaci ha dimostrato di fornire un beneficio di sopravvivenza globale (OS) prolungato e clinicamente rilevante, senza che siano comparsi nuovi segnali di sicurezza, anche con un follow-up più lungo.
Lo studio GADOLIN
Lo studio GADOLIN (NCT01059630) è un trial multicentrico internazionale di fase 3, randomizzato, in aperto, nel quale si sono confrontate efficacia e sicurezza di una terapia di induzione con obinutuzumab più bendamustina, seguita da un mantenimento con obinutuzumab, rispetto a una terapia di induzione con la sola bendamustina in pazienti con linfoma non Hodgkin indolente, refrattario a rituximab.
Al congresso americano, gli sperimentatori, coordinati da Laurie H Sehn, del BC Cancer Center for Lymphoid Cancer e della University of British Columbia di Vancouver, hanno presentato un poster con i dati finali dello studio, compresi i dati di follow-up relativi alla sicurezza per tutti i pazienti (dati di sicurezza a 2 anni dall’ultima somministrazione; cutoff dei dati 30 novembre 2018).
Lo studio ha coinvolto 413 pazienti di almeno 18 anni con linfoma non Hodgkin indolente refrattario a rituximab, di cui 335 con linfoma follicolare, e con un performance status ECOG compreso fra 0 e 2.
I partecipanti sono stati assegnati in rapporto 1:1 al trattamento con obinutuzumab 1000 mg per via endovenosa (IV) nei giorni 1, 8 e 15 del ciclo 1 e il giorno 1 dei cicli successivi fino al sesto più bendamustina 90 mg/m2/giorno ev nei giorni 1 e 2 di ogni ciclo, per 6 cicli, oppure con bendamustina in monoterapia 120 mg/m2/giorno ev nei giorni 1 e 2 di ogni ciclo, per 6 cicli di 28 giorni.
Dopo l’induzione, i pazienti nel braccio trattato con la combinazione che non mostravano segni di progressione venivano sottoposti a un mantenimento con obinutuzumab (1000 mg ev ogni 2 mesi per 2 anni o fino alla progressione della malattia)…”
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Fonte: “Linfoma non Hodgkin indolente, beneficio di sopravvivenza prolungato con obinutuzumab più bendamustina. #ASH19”, PHARMASTAR