Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) – L’importanza del device nella terapia inalatoria
“Le linee guida GOLD indicano che l’uso di più inalatori è uno dei fattori che determinano errori nella tecnica d’uso dell’ina-latore. Per ricevere la triplice terapia, il paziente potrebbe do-ver utilizzare più inalatori, talvolta con regimi posologici di-versi.Due studi presentati nel corso del congresso ERS a Madrid hanno affrontato l’argomento, presentando dati che hanno evidenziato le principali problematiche legate all’impiego dei device della terapia inalatoria, dai device alla compliance alle terapie prescritte, per arrivare alle implicazioni di carattere economico (consumo di risorse sanitarie)
Primo studio: come replicare l’esperienza d’i-nalazione del paziente, utilizzando un simulatore del polmone elettronico: l’esempio pilota della triplice terapia con FF/UMEC/VI (1)
La triplice terapia precostituita FF/UMEC/VI prevede la mono-somministrazione giornaliera mediante un unico erogatore Ellipta, allo scopo di rendere disponibile una nuova opzione terapeutica per la BPCO di pratico utilizzo, in grado di ridurre la frequenza delle riacutizzazioni, migliorare la funzionalità polmonare e migliorare la HRQoL e il controllo dei sintomi rispetto alle terapie attualmente disponibili.
Ellipta è un inalatore di polveri (DPI= Dry Powder Inhaler) che ha il vantaggio di non richiedere né l’erogazione manuale della dose, né il ricorso a propellente per il suo funzionamento. L’aerosolizzazione del farmaco è resa possibile dallo sforzo in-spiratorio dell’utilizzatore.Per utilizzare questo DPI (come qualsiasi altro DPI), i pazienti devono essere in grado di applicare una inspirazione suffi-ciente per consentire l’erogazione della dose dall’inalatore e di disperdere la formulazione in polvere al fine di creare una massa sufficiente di particelle all’interno del range di parti-celle respirabili (FPD, dose di particolato fine= normalmente si considera come massa d particelle di diametro <5 μm). Alcuni pazienti con Bpco potrebbero non essere in grado di rag-giungere il tasso di flusso inspiratorio al picco (PIFR) richiesto per utilizzare in modo efficiente il DPI, soprattutto quelli con funzione polmonare severamente alterata, come nel caso della Bpco molto severa.
L’obiettivo di questa analisi, pertanto, è stato quello di verificare la performance di delivery della combinazione farmacologica in questione nell’ambito dello spettro delle caratteristiche dell’inala-zione dei pazienti con diverso grado di severità di Bpco. A tal scopo, per prima cosa, i ricercatori hanno registrato i profili di inalazione con questo device in pazienti con diver-so grado di severità di malattia. Sono stati selezionati, successivamente, 5 profili di inalazione pre-registrati, che soddisfacevano l’intero range dei tassi di flusso inspiratorio al picco (PIFR) raggiunti dai pazienti con Bpco con diverso grado di severità nel corso dello studio, per essere replicati utilizzando un simulatore elettronico del respiro a livello polmonare…”
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Fonte: “Bpco, l’importanza del device nella terapia inalatoria, tra delivery dei farmaci, compliance e considerazioni economiche #ERS2019”, PHARMASTAR