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Tumore mammario – Anche gli uomini possono ammalarsi

Di recente la Fda ha stilato linee guida per gli sponsor, chiedendo di inserire nei trial clinici anche le neoplasie della mammella maschili, fino a poco tempo fa non considerate. Al momento vengono adattate le terapie sviluppate per le donne, senza dati certi di efficacia. Ma non c’è solo il cancro. Dal numero 173 del magazine

E se il “sesso debole” non fossero solo e sempre le donne? Spesso quando si parla di “medicina di genere” la maggior parte delle persone pensa a differenze biologiche e socioculturali tra i generi, che negli anni sono state trascurate in ambito sanitario a discapito della salute femminile. Benché sia vero che la quasi totalità del lavoro fatto negli ultimi decenni è stato orientato a garantire l’appropriatezza diagnostico-terapeutica per le donne, è anche vero che ci sono casi in cui a essere dimenticati sono gli uomini.

Un esempio è il tumore della mammella, che può insorgere anche nei maschi. Si tratta ovviamente di un tumore molto raro, ma che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di enti regolatori e clinici, perché mancano trial condotti su uomini con questa patologia. Tanto che di recente la Food and drug administration ha stilato raccomandazioni per gli sponsor (Male Breast Cancer: Developing Drugs for Treatment) in merito allo sviluppo di farmaci antitumorali per il trattamento di pazienti di sesso maschile con carcinoma mammario. La richiesta è che negli studi clinici siano arruolati anche loro. Mossa che secondo alcuni scienziati sarebbe arrivata anche troppo in ritardo.

Rari, ma esistono

Secondo le Linee guida neoplasie della mammella 2019, stilate dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), il carcinoma della mammella maschile rappresenta lo 0,5-1% di tutti i casi. Stefania Gori, presidente uscente della stessa associazione e presidente eletto della Fondazione Aiom, precisa che sono circa 500 i nuovi tumori registrati ogni anno. Il problema, come ricorda Gori, esiste realmente ed è legato al fatto che spesso nei protocolli per questa neoplasia non è prevista la possibilità di inserire pazienti di sesso maschile. “Anche se ultimamente qualche protocollo lo sta prevedendo” precisa Gori. E in effetti Giuseppe Curigliano direttore della struttura complessa Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative, presso l’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, afferma che negli ultimi due, tre anni le cose sono cambiate e nei trial si è iniziato a includere anche gli uomini.

“Nelle sperimentazioni più recenti c’è già la possibilità di arruolare soggetti con tumore mammario maschile” spiega Curigliano. “Il problema era maggiore in passato quando ci si dimenticava della loro esistenza. Sono tumori rari ma ci sono (‘rare but there’ come dicono gli americani). Il vero cruccio oggi è che le persone non sanno nemmeno che esiste. C’è poca consapevolezza, anche sul fatto che ci sono soggetti più a rischio di svilupparlo”.

Diagnosi tardiva

Motivo per cui la diagnosi è sempre molto tardiva. Tanto che come spiega Roberto Agresti, responsabile s.s. senologia chirurgica integrata dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, sono tumori più grandi e con più interessamento linfonodale, proprio per via del ritardo diagnostico. La maggior parte degli uomini infatti non sa che potrebbe svilupparlo e presta poca attenzione ai primi segni. “Sono gli stessi che si manifestano nella donna – aggiunge Gori – noduli nella zona mammaria, dolore, secrezione ematica o retrazione del capezzolo, linfonodi ingrossati sotto l’ascella ecc. Solo che medici di medicina generale e pazienti li trascurano quando si tratta di uomini”. Per questo sono necessarie informazioni per aumentare la consapevolezza, non solo sulla malattia, ma anche sulla prevenzione, puntando anche in questo caso sul concetto dell’autopalpazione.

Estrogeni e Brca

I fattori di rischio principali riportati da Aiom, sono l’età, la razza nera, la familiarità, malattie testicolari, malattie benigne della mammella, iperestrogenismo e condizioni legate al sesso (ginecomastia, epatopatie, obesità), la sindrome di Klinefelter ed esposizioni a radiazioni. Marina Ziche, professoressa di farmacologia all’Università di Siena e membro della Società italiana di farmacologia (Sif), spiega che nella maggior parte dei casi il carcinoma della mammella maschile è dovuto a “un eccesso di estrogeni che nell’uomo può comparire o come disturbo del metabolismo ormonale, o in patologie in cui c’è una sovrapproduzione di estrogeni o in chi ha manifestato lesioni prostatiche, o ha usato farmaci anti-androgenici…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore mammario, anche gli uomini possono ammalarsi”, ABOUTPHARMA

Tratto da: https://www.aboutpharma.com/blog/2019/11/13/tumore-mammario-anche-gli-uomini-possono-ammalarsi/