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Patologie respiratorie ostruttive croniche – Ruolo della doxofillina. Rinnovato interesse per le xantine

A distanza di oltre 30 anni, la doxofillina sta vivendo una seconda giovinezza per il rinnovato interesse che il mondo degli specialisti in malattie respiratorie sta mostrando nei confronti di questa molecola, in ragione della scoperta di nuovi indizi sul meccanismo d’azione che suggeriscono nuove e interessanti applicazioni cliniche, oltre all’attuale uso in asma bronchiale e BPCO

E’ stata progettata all’Università di Torino nel 1984 da un farmacologo italiano (prof. Franzoni) per poi essere sintetizzata inizialmente nel capoluogo piemontese e, successivamente, nella sede attuale di Ivrea dei laboratori di ABC farmaceutici fondati da Giovanni Giraudi.

La prima formulazione era per endovena; successivamente, a questa forma farmaceutica riservata all’impiego ospedaliero, si sono aggiunte la forma farmaceutica in compresse e lo sciroppo (1991).

Parliamo di doxofillina, un farmaco che è ancor oggi un fiore all’occhiello dell’ABC Farmaceutici, industria farmaceutica italiana, che continua ad essere completamente gestita dalla famiglia Giraudi, che ne cura la sintesi e la distribuzione, non solo nel nostro Paese ma anche in diverse aree del globo.

L’interesse rinnovato per questa molecola è tale che un Advisory Board di specialisti in malattie respiratorie, costituito da esperti di valenza nazionale e internazionale, attualmente coordinato dal prof. Francesco Blasi dell’Università di Milano e dal prof. Mario Cazzola dell’Università “Tor Vergata” di Roma, si riunisce periodicamente per discutere degli studi clinici  e dei progetti di ricerca sul farmaco per i possibili sviluppi futuri.

E i risultati non mancano, visto che, in occasione del congresso ERS di Madrid, sono stati presentati due nuovi studi coordinati dal prof. Cazzola che suffragano il possibile impiego futuro di doxofillina nella Bpco.

Qualche informazione sulla farmacologia di doxofillina
Le xantine come la teofillina sono state usate nel trattamento delle malattie polmonari sin dai primi anni del 1900. Il limite principale, però, risiede nella finestra terapeutica molto stretta e nell’esistenza di numerose interazioni farmaco / farmaco. La crescente disponibilità di altre classi di farmaci nel trattamento delle malattie polmonari, ha limitato nei denni scorsi l’uso di xantine.

“La doxofillina – ricorda ai nostri microfoni il prof. Blasi – è una “nuova” xantina che ha proprietà  sia broncodilatatrici che antinfiammatorie, con una finestra terapeutica migliore rispetto alle xantine convenzionali come la teofillina”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Patologie respiratorie ostruttive croniche, rinnovato interesse per le xantine. Ruolo della doxofillina”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/pneumo/patologie-respiratorie-ostruttive-croniche-rinnovato-interesse-per-le-xantine-ruolo-della-doxofillina-30529