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Tumore alla prostata metastatico – Cabazitaxel migliora la sopravvivenza rispetto a una seconda terapia antiandrogenica

Pubblicato sul New England Journal of Medicine lo studio CARD che dimostra come i pazienti con tumore alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), precedentemente trattati con docetaxel e progrediti entro 12 mesi di trattamento con un agente mirato al blocco del recettore degli androgeni (anti-AR) (abiraterone o enzalutamide), hanno ottenuto una sopravvivenza libera da progressione radiografica (rPFS) e una sopravvivenza globale (OS) significativamente più lunghe con cabazitaxel e prednisone rispetto ad abiraterone e prednisone o enzalutamide

Questi risultati sono stati presentati lunedì 30 settembre al Simposio presidenziale del Congresso della European Society of Medical Oncology (ESMO), in corso a Barcellona.

“In questo studio, il trattamento con cabazitaxel ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione radiografica e la sopravvivenza complessiva rispetto a enzalutamide o abiraterone,” dichiara il Professore Ronald de Wit, Ospedale Universitario Erasmus Medical Center, Rotterdam, e investigatore principale dello studio CARD. “Questi risultati sono entusiasmanti perché hanno il potenziale per influire sulle linee guida di trattamento del tumore alla prostata metastatico e sull’attuale pratica clinica.”

CARD è uno studio clinico randomizzato e in aperto sulle sequenze di trattamento. Ha coinvolto 62 centri in 13 Paesi europei, arruolando 255 pazienti (età media 70 anni, il 31% sopra i 75 anni) con tumore alla prostata metastatico resistente alla castrazione, precedentemente trattati con docetaxel e progrediti entro 12 mesi di trattamento con un agente mirato al blocco del recettore degli androgeni (ARTA), indipendentemente dall’ordine di trattamento.

I pazienti sono stati randomizzati 1:1 al trattamento con cabazitaxel (25 mg/m2 endovena ogni tre settimane, più prednisone giornaliero e fattore di crescita dei granulociti) oppure con abiraterone (1000 mg più prednisone giornalieri) o enzalutamide (160 mg giornalieri; i pazienti sono stati trattati con abiraterone se avevano ricevuto in precedenza enzalutamide, oppure con enzalutamide se trattati in precedenza con abiraterone)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore alla prostata metastatico: miglioramento della sopravvivenza con cabazitaxel rispetto a una seconda terapia antiandrogenica. Studio sul Nejm. #ESMO2019”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/oncoemato/tumore-alla-prostata-metastatico-miglioramento-della-sopravvivenza-con-cabazitaxel-rispetto-a-una-seconda-terapia-antiandrogenica-studio-sul-nejm-esmo2019-30420