Blocco atrio-ventricolare (AV) – La prevenzione parte dal controllo dei valori pressori e glicemici
“Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Università di San Francisco (UCSF) e pubblicato su “JAMA Network Open”, il controllo della pressione arteriosa e della glicemia possono essere efficaci nel prevenire il blocco atrio-ventricolare (AV), una forma comune di aritmia con conseguente necessità di un pacemaker
In un’analisi effettuata su oltre 6.000 pazienti finlandesi, gli autori – guidati da Gregory Marcus, Direttore Associato di Ricerca in Cardiologia alla UCSF Division of Cardiology – hanno scoperto che più della metà dei casi di blocco AV risultava da ipertensione o glicemia alta.
Il blocco AV si verifica quando la conduzione elettrica è compromessa tra le quattro camere cardiache, il più delle volte con a causa di fibrosi o sclerosi. Spesso è sentito come la perdita di un battito cardiaco. Si stima che circa 3 milioni di persone in tutto il mondo hanno un pacemaker e ogni anno vengono impiantati 600.000 pacemaker. Pur essendo un trattamento frequente e una procedura a basso rischio, può causare gravi complicazioni.
Le scariche del generatore comportano anche un alto rischio di infezione all’interno e intorno al cuore. Tuttavia, c’è stata finora poca ricerca per verificare se cambiamenti comportamentali possano prevenire il blocco AV e quali etnie siano più a rischio. «Forse è proprio perché i pacemaker affrontano in modo così immediato e con tanto successo i casi di insufficienza cardiaca che abbiamo fallito a prestare più attenzione alla prevenzione di questa importante malattia» affermano Marcus e colleghi.
«Oltre alla prevenzione e al trattamento dell’infarto del miocardio e dell’insufficienza cardiaca, un trattamento efficace dell’ipertensione e il mantenimento del normale livello di glucosio nel sangue possono essere utili strategie di prevenzione» ribadiscono.
Identificati i due fattori di rischio direttamente modificabili
Questo è il primo studio basato sulla comunità volto a valutare l’associazione tra i comuni rischi cardiovascolari modificabili e l’insorgenza di blocco AV che richiede l’impianto di pacemaker. Nello studio, Marcus e colleghi hanno utilizzato la Mini-Finland Health Survey, che è stata progettata per rappresentare la popolazione del Paese di età pari o superiore a 30 anni e oltre, e consisteva in un’intervista domiciliare e in un esame clinico su vari aspetti della salute…”
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Fonte: “Blocco atrio-ventricolare, la prevenzione inizia dal controllo dei valori pressori e glicemici”, PHARMASTAR