Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Malattie cardiovascolari (CV) – Inibitori PCSK9 riducono il rischio ma non la mortalità

Una vasta meta-analisi che ha coinvolto più di 60.000 pazienti conferma che il trattamento con un inibitore PCSK9 riduce il rischio di eventi cardiovascolari (CV) ma non riduce il rischio di mortalità per tutte le cause o cardiovascolare, almeno allo stato attuale. I risultati sono stati presentati a Maastricht (Paesi Bassi), nel corso dell’edizione annuale del congresso dell’European Atherosclerosis Society (EAS)

Guidati da Manuela Casula, dell’Università di Milano, i ricercatori hanno riferito che il trattamento con alirocumab o evolocumab in un’ampia combinazione di pazienti riduce il rischio di infarto miocardico (IM), angina instabile, rivascolarizzazione coronarica, ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e ictus del 17% rispetto al placebo (OR 0,83, IC al 95% 0,77-0,87).

Risultati guidati principalmente dagli esiti di FOURIER e ODYSSEY Outcomes
«Questo risultato è stato guidato principalmente da due trial: i risultati di FOURIER e ODYSSEY Outcomes» ha affermato Casula. Questi studi positivi di outcome hanno portato la Food and Drug Administration e le autorità di regolamentazione europee a estendere le indicazioni per entrambi i farmaci alla riduzione degli eventi cardiovascolari.

In ODYSSEY Outcomes, l’aggiunta di alirocumab alla terapia con statine in pazienti con sindrome coronarica acuta (ASC) riduce il rischio di morte per cardiopatia ischemica, IM non fatale, ictus ischemico fatale o non fatale o angina instabile che necessita di ricovero ospedaliero del 15% rispetto al placebo. Nel FOURIER, l’aggiunta di evolocumab alla terapia con statine in pazienti con malattia CV aterosclerotica ha anche ridotto il rischio di morte CV, IM, ictus, ospedalizzazione per angina instabile o rivascolarizzazione coronarica del 15%.

Dove i due trial differivano, tuttavia, era nel loro effetto sulla mortalità. Sebbene alirocumab abbia ridotto il rischio di mortalità per tutte le cause del 15% in ODYSSEY Outcomes, non vi è stato alcun effetto sul rischio di morte nel FOURIER con evolocumab.

Un follow-up generalmente troppo breve
La meta-analisi aggiornata ha incluso 26 studi randomizzati controllati che hanno coinvolto 61.568 pazienti trattati con alirocumab o evolocumab. Il follow-up del trattamento variava da 8 a 208 settimane. Oltre a ridurre l’endpoint combinato di eventi CV, il trattamento con gli inibitori PCSK9 ha ridotto significativamente il rischio di IM e ictus rispettivamente del 22% e del 23%…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Inibitori PCSK9, riduzione del rischio di malattie CV ma non di mortalità. Ampia meta-analisi italiana”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/cardio/inibitori-pcsk9-riduzione-del-rischio-di-malattie-cv-ma-non-di-mortalit-ampia-meta-analisi-italiana–29604